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Un anzianoAscolto i novant’anni traboccaredal cuore e dal...

Da Sarapoesia
Un anzianoAscolto i novant’anni traboccaredal cuore e dal...
Un anziano
Ascolto i novant’anni traboccaredal cuore e dalle labbra di un anzianoAppunti di una vita in un taccuinoper la paura di dimenticareora che notte e giorno va per manocon Lei, che gli era dentro da bambino.“Di Attilio Bertolucci fui l’allievo,fraterno amico fui di quell’Ulivi,che morì, poverino… fucilato.Ai miei ricordi tutto quanto devoPrego che la memoria non mi prividell’esser vecchio insieme al mio passato”.Ricorda e parla come un fiume in piena,si scusa per il suo egocentrismoPoi, con affanno, legge pochi versi “del maggio caldo”, con la curva schienapiegata dagli orrori del fascismo.Riaffiorano dolori mai dispersi.Dice di non temere più il Passaggio,però quel nome mai ha pronunciato.Questione di paura o di rispettoquasi venisse meno il suo coraggio,come se ne sentisse addosso il fiatoe la sua fredda mano dentro il petto.
( Sara Ferraglia ) 

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