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un aperitivo al volo

Creato il 06 dicembre 2010 da Unamelalgiorno

mi telefona un mio amico e collega, inaspettatamente: ci siamo conosciuti molti anni fa quando entrambi frequentavamo l’università, prima di iniziare a studiare per la specializzazione.
Ora io lavoro a Firenze, lui nell’ospedale (nuovo) di Avellino; di passaggio a Firenze mi contatta per farmi un saluto ed io ne approfitto, essendo libero, per incontrarlo di persona e far due chiacchiere al volo: una mezz’oretta di amarcord inatteso e ben gradito a fine giornata lavorativa.
Di fronte ad un buon bicchiere di vino, in una delle mie enoteche preferite di Firenze, chiacchieriamo e c’aggiorniamo e lui scopre che a me termina un contratto che – per quel che se ne sa al momento – non verrà rinnovato (e non sarò rimpiazzato, per quanto è dato sapere: abbiamo calcolato che oltre 30mila prestazioni/anno, a causa del mancato rinnovo del nostro gruppo di lavoro, verranno a mancare alla disponibilità del CUP metropolitano; una goccia nel mare delle centinaia di migliaia erogate annualmente nella Regione Toscana? Vedremo le liste d’attesa come reagiranno . . . ) ed io scopro che da quando è entrato in ospedale, svariati anni fa, sono già andati in pensione, nel suo reparto, più medici di quelli che furono assunti assieme a lui e quindi sono già sotto organico; non si vede, a breve, traccia di neo-assunti . . .
Non è un caso isolato: leggete l’articolo di Michele Bocci su repubblica.it


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