Alla serata di premiazione degli Oscar, cinque statuette sono state assegnate a The Artist di Michel Hazanavicius e altri cinque premi (i più tecnici) sono stati consegnati a Martin Scorsese e al suo Hugo Cabret, ma il premio che più è osannato dal web è quello consegnato al corto animato The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore, premiato per la categoria “Miglior cortometraggio animato”. Se ne parla molto sostanzialmente per tre ragioni.
1. narra una storia commovente e molto ben girata: il corto è una produzione dei Moonbot Studios di William Joyce e Brandon Oldenburg, già registi e sceneggiatori per Pixar, Dreamworks e Disney. Utilizzando diverse tecniche (miniature, animazioni al computer, animazione 2D) per la realizzazione di una nuova esperienza narrativa che, come loro stessi hanno affermato, “guarda ai film muti e ai musical in Technicolor“.
2. oltre a essere tecnicamente perfetto, narra una storia dal sapore nostalgico, un po’ retrò e, allo stesso tempo, dolcissima. Il protagonista è Morris Lessmore, un giovane scrittore con l’amore per i libri e con una grandissima somiglianza (guarda caso) all’indimenticabile Buster Keaton. Gli autori stessi dicono:
Ispirato in ugual misura all’uragano Katrina, a Buster Keaton, al Mago di Oz, e all’amore per i libri, Morris Lessmore è la storia delle persone che hanno dedicato le loro vite ai libri, e ai libri che hanno restituito loro il favore. Morris Lessmore è una pregnante, umoristica allegoria del potere curativo di una storia
3. oltre a essere una storia fatta di libri è un libro stesso, A ricevere l’Oscar è stato, ovviamente, il cortometraggio dalla durata di quindici minuti, ma non dobbiamo dimenticare che The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore è anche una meravigliosa App per iPad; uno di quelli che oggi vengono chiamati enhanced eBook, ossia libri multimediali arricchiti da filmati, musica, animazioni, giochi, effetti speciali che coinvolgono il “lettore” in un’esperienza narrativa del tutto nuova.
Vi lascio qui in coda l’intero corto.
Valentina Gambaro | via