“Oggi abbiamo messo tutto il passato alle spalle, e guardiamo fiduciosi al futuro. Ci siamo scrollati di dosso tutta la pesantezza accumulata negli anni di quel pessimismo cosmico, che è stato il tratto distintivo dell’Italia dell’ultimo decennio“: così Pierfrancesco Perini, 37enne architetto al lavoro a Singapore, si guarda indietro. “No regrets”… insomma.
Un percorso lineare, il suo: maturità scientifica, poi l’iscrizione ad Architettura. Dopo la laurea, il progetto è preciso: “sognavo una carriera accademica, lo studio e la didattica erano la mia passione“. In parte, il sogno si avvera: Pierfrancesco ottiene un contratto di docenza universitaria, per un corso di 30 ore. E vince anche il concorso per un dottorato di ricerca alla Facoltà di Architettura.
Ma è il massimo cui può ambire, in un’Italia in cui serve sempre la “spinta” giusta. E se non ce l’hai, finisce lì. Assegni di ricerca e concorsi per ricercatori si rivelano per lui strade senza uscita: “non potevo permettermi di aspettare dieci anni per diventare ricercatore“, annota con amarezza. Così cambia, con coraggio: passa al settore privato, come “Store Designer”. Ottiene due contratti, prima a Como, poi a Milano, spostandosi quindi nel Nord Italia.
“Riuscii a trovare una stabilità lavorativa, ma le prospettive di crescita erano limitate. E non mi soddisfacevano. Sono stati anni duri. Avrei potuto accontentarmi di un contratto a tempo indeterminato, che per molti era un miraggio. Ma non è nella mia natura“: così Pierfrancesco alla fine del 2013 accetta -forse con un pizzico di sana “follia”- una proposta di lavoro come Store Concept Manager per un’azienda internazionale, con base a Singapore. E diviene in breve responsabile dello sviluppo e della gestione del settore per i mercati emergenti. In pochi mesi, fa trasferire l’intera famiglia a Singapore.
Ospite della puntata è Pippo Ciorra, curatore per l’architettura del Museo Maxxi di Roma, e autore del libro “Senza architettura. Le ragioni di una crisi”. Con lui analizziamo i motivi che hanno spinto Pierfrancesco a lasciare il Paese.
Nella rubrica “Expats” torna l’appuntamento con “L’Ideogramma”, di Emanuela Verrecchia. Oggi Emanuela ci avvisa sui possibili rischi degli stage di lavoro in Cina.
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La discussione di febbraio: “Metà dei neolaureati italiani sogna l’estero, secondo una recente indagine. 45mila connazionali “under 40” emigrati in un anno: uno su due, rispetto al totale. Mentre Londra registra duemila arrivi al mese, e a Barcellona siamo la comunità straniera più numerosa. E’ ancora -e sempre di più- fuga dall’Italia?”
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Alla prossima puntata: sabato 13 febbraio, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24