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Un articolo molto interessante.....

Creato il 13 marzo 2013 da Meg7961
Buongiorno mie care,
sulla Repubblica.it ho trovato questo articolo che ci riguarda molto da vicino essendo consumatrici di prodotti naturali, ve lo giro sperando vi possa interessare. Un bacione a tutti ^___^
Un articolo molto interessante.....
Boom dei cosmetici biologici
ma non tutti fanno bene alla pelle

Shampoo, creme e saponi di derivazione naturale non conoscono crisi: gli italiani sono disposti a spendere qualcosa di più per i prodotti "eco-friendly". Non tutti però sono uguali. Un esperto aiuta a capire come scegliere

di MONICA RUBINO
ROMA - Gli italiani amano sempre di più il biologico e il consumo di questi prodotti non subisce battute di arresto, visto che - secondo l'Ismea -  nel primo semestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 la spesa è aumentata di oltre il 6 per cento nel settore alimentare. Ma anche il ramo dei cosmetici "verdi" è in crescita. Nonostante la crisi, infatti, gli italiani sono disposti a sborsare di più per comprare prodotti per corpo e capelli, purché siano "eco-bio", derivati cioè da erbe e piante, privi di sostanze sintetiche e rispettosi dell'ambiente. Chiunque rimarrebbe colpito scoprendo, ad esempio, che il propilen glicole è presente tanto nei detergenti per il viso quanto nell’antigelo delle automobili. E allora via alla moltiplicazione di shampoo e bagnoschiuma biologici, tinture per capelli ecologiche, saponi a zero impatto ambientale.
Mercato in crescita. Difendere la salute e l’ambiente, questo sembra essere dunque il nuovo imperativo dei consumatori di prodotti di bellezza. E i dati parlano chiaro. L'UniPro (l'associazione italiana delle imprese di settore) dimostra in uno studio che il mercato dei cosmetici, con un fatturato di quasi 10 miliardi di euro, gode di ottima salute. E prevede che il settore più vivace, a fine 2012, sarà proprio quello delle erboristerie, con fatturati in decisa crescita: +5,9% le vendite, pari a oltre 400 milioni di euro a fine anno. La cosmesi naturale vive una congiuntura positiva anche
livello internazionale. Secondo una recente ricerca dell’istituto britannico Organic Monitor, il mercato dei prodotti di bellezza naturali, biologici ed organici ha fatturato nell'ultimo anno circa 14 miliardi di euro nel mondo. In Europa sono stati spesi 2.1 miliardi di euro e ci sono circa 200.000 aziende che fabbricano cosmetici organici. Il Paese che spende di più in bellezza "natural" è la Germania (865 milioni di euro, spesa pro-capite 10.5 euro). A seguire l’Italia, la Francia e l’Inghilterra.
Sostanze in etichetta. Ma quali sono le caratteristiche irrinunciabili di un cosmetico biologico? "Non deve contenere paraffine e siliconi, profumi o coloranti di sintesi - spiega la dermatologa Chiara Canci - componenti sottoposti a radiazioni, OGM, ingredienti derivati da animali, eccetto latte e miele. Inoltre gli ingredienti vegetali devono derivare dall'agricoltura biologica". Imparare a leggere l'etichetta evita di sovraccaricare la pelle di sostanze inutili e a volte dannose. Quindi meno ingredienti appaiono nell'Inci (International nomenclature of cosmetic ingredients, la lista delle sostanze contenute nel prodotto), meglio è. "Le sostanze elencate per prime sono contenute in percentuale maggiore - specifica Canci -  vanno in ordine decrescente e un prodotto che ha in testa la paraffina liquida è ben diverso da uno che la riporta in coda.

Il latino, una garanzia. Anche l'uso del latino in etichetta può aiutarci: "Gli elementi vegetali che non hanno subito processi chimici - spiega Canci - sono scritti con il loro nome botanico latino, i composti sintetici e semisintetici in inglese. Tra le sostanze naturali amiche della pelle ci sono le vitamine A, C, E, con poteri antiossidanti e l'acido ialuronico, dalle proprietà idratanti. E ancora ceramidi, collagene, proteine del frumento, olio di mandorle e soia, burri di cacao e karitè. Come emollienti, vaseline ecologiche o polideceni idrogenati sostituiscono la paraffina, derivata dal petrolio".
Verde uguale sano? A questo punto sorge un dubbio: i cosmetici “verdi” che acquistiamo al doppio o al triplo del prezzo di quelli convenzionali sono tutti garantiti e più sicuri degli altri? Basta fare un giro in Rete per capire quanto vasta sia l’offerta e quanto difficile sia per il consumatore scegliere in maniera realmente consapevole tra chi promette prodotti privi di tensioattivi, parabeni, siliconi e chi propone peeling ai grani di cacao. Di recente il settimanale il Salvagente ha messo alla prova 28 prodotti in vendita in erboristeria, scegliendo tra le 3 categorie più richieste: 8 tinture per capelli castano chiaro o biondo scuro (il tono di colore su cui i prodotti naturali riescono a essere più efficaci), 10 creme idratanti da giorno per il viso e il collo e 10 docciaschiuma. Le valutazioni del settimanale dei consumatori si sono concentrate sull’aggressività delle sostanze e non sulla loro efficacia. Il risultato del test ha confermato l’ipotesi di partenza: non basta che la confezione di un cosmetico sia di colore verde o che utilizzi un "claim" con le parole "natura", "bio", "eco", "fito" e dir si voglia, perché il suo contenuto sia davvero genuino.
I test del Salvagente hanno evidenziato, infatti, la presenza frequente di fragranze, spesso allergizzanti, e coloranti anche nei prodotti più "puri". Il perché ce lo spiega ancora la dottoressa Canci: "La presenza di profumi e altri additivi è dovuta al fatto che alcune sostanze naturali non hanno un odore gradevole. Per renderle più appetibili da un punto di vista organolettico è necessario allora utilizzare qualche fragranza. Chi è allergico ai profumi deve usare cautela: non dimentichiamoci che uno shampoo alla mela verde che ci inebriava qualche anno fa, ma ormai sparito dagli scaffali, era totalmente sintetico e non aveva mai visto una mela. Quello dei profumi, in fondo, è il male minore. Bisogna piuttosto fare attenzione alle piante utilizzate nei composti, perché sono esse stesse delle entità biologiche chimicamente complesse e possono essere causa di problemi alla pelle, come la dermatite allergica da contatto o l’orticaria. La soluzione è allora quella di scegliere prodotti certificati, che sono stati testati dalle aziende produttrici sia in vitro che in vivo, cioè su volontari".

Solo prodotti certificati. Attualmente la certificazione di prodotto biologico viene rilasciata da organismi di controllo, riconosciuti dal ministero delle Politiche agricole. Tra questi i più noti sono l’Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale) e il Ccpb (Consorzio per il controllo dei prodotti biologici). Nel 2009 è stato pubblicato il nuovo regolamento europeo sui cosmetici, con lo scopo di eliminare incertezze, armonizzare le procedure e garantire la sicurezza, le cui disposizioni verranno applicate dall’11 luglio 2013 e che prevede norme più restrittive circa le sostanze cancerogene e i nanomateriali. "Ricordiamoci che un prodotto diventa biologico soltanto dopo che ha passato il vaglio della certificazione - continua Canci - e che è importante controllare sull’etichetta la sigla dell’organismo di controllo. Importante è anche la data di scadenza: i cosmetici bio deperiscono prima perché i conservanti naturali hanno vita più breve di quelli sintetici".

Identikit del consumatore "bio". Il nostro esperto ci aiuta anche a tracciare un identikit del "consumatore-tipo" dei cosmetici bio: "Da un paio d’anni - spiega la dottoressa Canci - sto osservando nella mia pratica ambulatoriale un crescente interesse verso i cosmetici eco-friendly, con pazienti che richiedono espressamente che vengano loro prescritti prodotti “naturali”. Sono per lo più donne giovani, di età compresa fra i 25 e i 45 anni, laureate, con un’ottima padronanza di internet. Spesso giungono alla visita con le idee molto chiare e hanno già sperimentato diverse linee di prodotti. Molte di queste si rivolgono all’erboristeria di fiducia, altre viaggiano in Rete ordinando prodotti dall’Australia al Sud Africa. Tutte cercano un approccio eco-bio e dichiarano di aver definitivamente abbandonato la chimica. Che comunque non va demonizzata. Le piante non sono l'unica fonte di cosmesi sostenibile, esistono anche prodotti di sintesi eco. L'importante è scegliere quelli formulati con ingredienti di qualità, che non danneggino né la pelle né la natura".
(22 ottobre 2012)
Un articolo molto interessante.....

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