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Gli autori, Stefano Gallino, Alessandro Benedetti e Luca Onorato, con le fotografie che hanno messo in pagina, hanno il merito di spiegare con dovizia di particolari e con una accurata ricerca i fattori meteorologici all’origine di questi fenomeni che lasciano impressionati e sbigottiti anche per i danni che causano.
Questo libro è una fenomenologia dell'onda. Racconta il suo lungo viaggio nel fetch, insegna a distinguerla e a valutaria, spiega come si manifesta e in quali punti della costa dà spettacolo. In un atlante delle mareggiate in Liguria, unico nel suo genere, ci dice dove andare ad ammirarla in tutta sicurezza.
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dalla terra la grande fatica di un altro; non perché il tormento di qualcuno sia un giocondo piacere, ma perché è dolce vedere da quali mali tu stesso sia immune”.
Le grandi mareggiate colpiscono da sempre il litorale ligure, e specialmente il porto di Genova. Già verso 1400 esistevano particolari organizzazioni, raggruppate in corporazioni, antesignane della moderna Capitaneria di Porto, con il compito specifico d’intervenire durante queste emergenze e provvedere alla salvaguardia degli equipaggi e delle navi ormeggiate.
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Altri documenti presso l’Archivio Storico riferiscono che il 17 gennaio del 1636 una violenta mareggiata investì il porto di Genova e il suo litorale. I velieri e le navi ormeggiate nel porto andarono tutte distrutte. Passata una polena poppiera di un bastimento irlandese affondato rappresentante una Madonna con il bambino galleggiava insieme ai resti delle altre navi. Fu recuperata e acquistata dal legittimo proprietario per la somma di 400 pezzi da 8 reali. Nel tempo furono attribuiti al simulacro alcuni eventi miracolosi e la statua è tuttora venerata nella chiesa genovese dei Santi Carlo e Vittore con il nome di “Madonna della Fortuna”. Il 27 e 28 novembre 1898 una libecciata di particolare violenza colpì il molo Duca di Galliez asportando circa 300 metri di protezione, mentre il fanale situato in testa del molo stesso fu distrutto assieme al piccolo alloggio del personale di servizio. Riferendoci a periodi più recenti, gli effetti disastrosi che la mareggiata del 19 febbraio 1955 ebbe sui mercantili e sul porto di Genova, con lo smantellamento di diverse centinaia di metri della diga foranea, sono ben documentati nel libro e dalla carta sinottica dell’epoca che fa comprendere le cause di una tanto immane devastazione.
Il grande Faber, qualche anno più tradì, dedicò a questa tragedia la canzone “Parlando del naufragio della London Valour”, che rappresenta forse uno dei vertici più espressivi, ma anche ermetici della sua opera. specie con questi versi che ricordiamo: “il vento si farà lupo il mare si farà sciacallo”, “le ancore hanno perduto la scommessa e gli artigli”, “come uno schiocco di lingua parte il cavo dalla riva che ruba l’amore del capitano”.