da due anni a questa parte non faccio che stupirmi dell’entusiasmo che sanno
dimostrare i bambini di fronte a tutto ciò che si posa davanti ai loro occhi;
circa un mese fa però ho ritrovato lo stesso semplice e genuino entusiasmo
dei bambini negli occhi dei miei genitori: la cucina nuova!
finalmente dopo tanti anni si sono decisi a cambiare la vecchia cucina di casa:
l’hanno progettata, pensata, cambiata, smontata e rimontata, e quando
sono tornata a casa me l’hanno “presentata” come una nuova amica di famiglia.
E’ stato mio padre, il vero chef di casa, a prendere la decisione di cambiarla
ma ovviamente in quella stanza si respira il colore della mia mamma:
il bianco e l’azzurro ti abbracciano e ti avvolgono. io la prendo sempre in giro
perchè quella per i fiorellini azzurri è una passione al limite dell’ossessione,
dal mio punto di vista, soprattutto perchè non amo nè i fiorellini nè l’azzurro,
però quando ho pensato ad una tortina per festeggiare la loro cucina
non potevo farla diversa da così:
ho deciso questa volta di non utilizzare il classico pandispagna ma di farcire una
torta paradiso con una delicatissima crema a base di chantilly, panna e fragole.
la torta paradiso (ricetta trovata on-line ma di cui non ricordo la fonte):
150 gr di burro
100 gr di farina
100 di maizena
1 cucchiaino di lievito
150gr di zucchero
1 limone succo
4 uova (albumi montati a neve e tuorli)
montare il burro fuso e raffreddato con lo zucchero per qualche minuto,
poi aggiungere un tuorlo alla volta continuando a montare bene per qualche minuto
ad ogni uovo aggiunto. aggiungere poi la farina e la maizena setacciate,
il lievito setacciato, il succo del limone, per ultime le chiare d’uovo montate a neve
amalgamandone prima una metà e poi l’altra metà con la spatola o cucchiaio di legno
sempre dal basso verso l’alto per far incamerare aria e non far smontare le uova.
Imburrare e infarinare leggermente una teglia da 24 cm di diametro (nel mio caso era
circolare) e infornare a 160° (forno preriscaldato) per 30 minuti.
lasciar raffreddare fuori dal forno.
in questo caso ho prolungato di una decina di minuti la cottura in forno e ho lasciato
che la torta si raffreddasse in forno, in modo che pur mantenendo la sua morbidezza
risultasse un pochino più compatta e asciutta.
una volta raffreddata e sformata ho tagliato la torta in due eseguendo il taglio a circa 2/3
dell’altezza, in modo da avere una base più alta e una sorta di “coperchio”.
ho poi svuotato la parte inferiore lasciando circa 2 cm di bordo laterale e togliendo
l’impasto centrale (utilizzato poi per dei bicchierini cremosi) con un cucchiaio
in modo da poter “riempire” la torta con la farcitura.