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Prima che il bimbo nascesse i genitori di Fab ci dicevano “Se fate il battesimo presto poi potete usare il vestito antico, quello che ci tramandiamo di generazione in generazione”
Figurati quale era il problema?!?! Pur di mettergli quel vestito lo potevo battezzare in sala parto….
Mi sentivo già la Kate Middelton de noarti….
Pareva semplice…. In realtà non lo fu.
Le cose andarono differentemente per due motivi. Il primo è che i vestiti di battesimo antichi sono veramente piccoli. Considerando che all’epoca dato il tasso di mortalità infantile se il figlio campava più di tre giorni, si andava a sommergere di candele la statua del Santo più prossimo, si capisce perché un tempo i battesimi venissero fatti quasi nell’immediato e di conseguenza i vestiti erano poco più di dimensione bambole.
Mio figlio avendo poco dell’antico e poco del regale, nacque già da subito vitello tonnato! La preziosa veste pertanto non gli sarebbe entrata nemmeno usando una pompa per vuoto!
Il secondo motivo è che le ferite che mi portavo dal parto inizialmente mi rendevano la vita difficile e l’idea di impelagarmi con festeggiamenti, vestiti eleganti, amici e parenti, era allettante come la sabbia nel letto.
Senza rendercene conto, passarono i mesi. Molti mesi. Nove mesi. Un’altra gravidanza praticamente.
Domenica scorsa finalmente ce l’abbiamo fatta anche noi a festeggiare questo battesimo! Non si può dire che siamo gente che va di fretta.
Ad ogni modo, pensato al menu e alle decorazioni (di cui in parte vi devo ancora allietare), non restava altro che provvedere al vestito.
Diciamoci la verità, a me quel vestito era rimasto sul gargarozzo. Insomma se una si sente Kate Middeltonton de noarti perché negarle questa soddisfazione?
Pensa che ti ripensa…. Mi sono ricordata che la mamma di Fab mi aveva dato una camicia da notte antica, da usare come vestito pre-maman. La camicia da notte era particolarmente bella che decisi in realtà di non usarla nell’immediato ma di conservarla per qualche occasione migliore. La veste oltre ad essere finemente ricamata, era anche cifrata con le iniziali dell’ava. Quale occasione migliore del battesimo per farne sfoggio?
L’idea mi era particolarmente congeniale anche perché quando mi battezzai io, allo stesso modo mia madre indossò una camicia da notte antica di sua suocera reinventata a vestito . Ok, nella foto non è che si capisce molto, ma datemi fiducia….
Quel frugoletto cicciottoso sarei io.
E Nicolò? Che vestito mettergli?
Pensa che ti ripensa 2. Mi sono ricordata che vicino al mio lavoro, quindi in pieno centro di Roma, c’era un negozio, che vendeva vestiti ricamati a mano, dal gusto retrò.
Ci siamo andati. Era il mondo di quelle che si sentono “Principeppe” come me, quelle che hanno sbagliato data e luogo di nascita.
C’erano vestiti principeschi per battesimi, accessoriati di tutto, strascichi, pizzi, ricami e nastri e ogni qualsivoglia preziosismo, ma erano veramente fuori budget. I principi non usano gli outlet? Alla fine dopo aver vagliato fiumi di lino, seta, taffetà, e raso abbiamo optato per un pagliaccetto, ricamato a mano, in lino, dalla foggia antica.
C’è costato una fortuna uguale, ma non tanto quanto i primi che avevamo visto. La proprietaria del negozio quando ha visto la nostra reazione al costo dell’abito subito ha aggiunto
“Questo è poi uno di quegli abiti che diventa di famiglia, lo potrà usare un fratellino/sorellina, o la progenie del bambino”.
E si può negare non solo a tuo figlio, ma anche ai suoi eventuali fratelli e sorelle, oltre che figli di figli quel vestito? Ma quante persone avremmo dovuto tenere sulla coscienza? Lo abbiamo comprato!
Insomma, se non potevamo esser principi almeno duchi!
Prima di lasciarvi le foto, volevo ringraziare oltre tutti i partecipanti anche gli addetti ai lavori, se così si può direDon Fabrizio e la chiesa di San Carlo da Sezze
Liliana Romani per la sala
Anna dei i colori di Ninì per il truccabimbi
Roberto Nardò per le foto e il video
e se volete vedere anche la versione a colori ecco il video
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