La politica non conta più nulla, la bacchetta magica è riposta nelle mani di Draghi, tecnici e finanza europea. Il 48% degli italiani ha perso la fiducia nei partiti e nonostante il governo Monti abbia supertassato il loro portafoglio, se chiamati a votare lo preferirebbero al governo politico, a conferma che la politica italiana ha perso la sua credibilità. Spread che sale e scende, italiani sempre più poveri e tassati. Un panorama impressionante, non c’è segnale di vita, le fabbriche non riprendono anzi, chiudono una dopo l’altra, non c’è idea di futuro e di sviluppo in questo paese? La crisi sta finendo, chi ci crede?
Unanime l’idea che Monti ora dovrebbe abbattere il debito pubblico, dopo aver salvato l’euro, anche se la situazione è complicata al punto da ricordare che “siamo nelle mani di Dio ma, stavolta non basta che ci mandi il figlio”! “Dobbiamo recuperare risorse con l’abbattimento del debito pubblico – Paola Savona – bisogna recuperare 40/50 miliardi”. “Ci vogliono proposte coraggiose – Tito Boeri – snellire quella giungla di trasferimenti, detrazioni e agevolazioni dell’Irpef di scarsissima efficacia e finanziare nuove risorse con riduzione immediata del cuneo fiscale sul lavoro, ricordiamoci che ci sono 3 milioni di lavoratori a casa, dobbiamo abbassare le tasse che gravano sul lavoro e rilanciare l’economia interna”.
Grillo ha le idee chiare sulla situazione: ” Ci mettono uno contro l’altro, il farmacista contro il tassista, per fare cosa? il messaggio è chiarissimo, siamo nella merda perché non si pagano le tasse ma, non è vero”…
Grillo vuole la rivolta fiscale ? – Feltri: “Grillo vuol dire che pur aumentando il prelievo fiscale succede sempre il fenomeno ripetitivo che lo Stato continua a spendere di più e secondo Grillo sappiamo con quale criterio dissennato ci hanno governato”.
La fiducia è al lumicino, il sistema è marcio, ingessato e chiunque andrà a governare non ce la farà, è un’impresa impossibile, questa crisi sancisce la sfiducia motivata nella politica attuale, bisogna cambiare ed è proprio questo il movente del successo di Grillo. Ne abbiamo viste di tutti i colori e questo ha creato cattive abitudini negli italiani, un dissesto lungo crea rassegnazione. Solo una nuova politica, scelta dagli elettori, rinnovata nei princìpi, potrà dare la possibilità agli italiani di tornare al voto e Grillo in tutto questo rappresenta lo sconvolgimento. “L’amo provati tutti”, afferma sinteticamente un tassista romano, ma è proprio qui che risiede il nocciolo della questione. Ci si avvicina al momento della verità, Grillo è nato per un deficit oggettivo della politica, ha scosso l’energia nei partiti che si sentono minacciati, le poltrone scricchiolano come la salvaguardia dei propri interessi. Grillo nasce dal basso, è voce popolare del malcontento, nasce per contrastare il centralismo, i privilegi, le ruberie, la corruzione, grida la voglia di cambiamento e si impegna a contrapporre un movimento chiaro con intenti pubblici. Grillo è
Grillo è una nuova lente dove guardare al futuro. Punta a una vera e propria rivoluzione culturale che porti la gente a cambiare modo di pensare. Proprio per questo Beppe Grillo piace sempre di più alla gente, agli elettori, perchè pensa alla gente, perchè fa parte della gente.
Insomma c’è un nuovo fantasma che si aggira per l’Europa…