Magazine Diario personale

Un bilancio

Da Eleely
Il trasloco e' finito.
Non mi sembra vero.
Ancora non ci credo.
L'aver finito di spostare tutta quella mole di roba mi rende incredula e felice al tempo stesso.
Siamo nella casa nuova e se da un lato e' tutto molto emozionante, dall'altro iniziamo a renderci conto che ci sono ancora delle cosine che non vanno.
Tipo l'enorme buco che hanno aperto su una parete in cucina, chiamandola con il nome  'bocchetta di aerazione' e spacciandocela per un metodo 'a norma di legge' per salvaguardarci dalle fughe di gas.
Norma di legge, un cazzo.
Il buco e' 3 volte piu' grande di quanto dovrebbe essere e da li' entra un gelo che manco in Siberia. 'Ma tanto Signora la cucina e' sempre un ambiente piu' caldo....sa con i fornelli, il forno....'
Eccerto, perche' io i fornelli li lascio accesi tutto il giorno cosi' da compensare il gelo che mi fai entrare da quella bocchetta della minchia, no?
Lo stesso buco ce lo ritroviamo anche nel bagno 'grande', direttamente di fronte a quello che e' l'ingresso della nostra doccia, cosi' quando esci tutto bagnato vieni investito da un raffica di gelo creata non si sa bene a quale scopo, visto che si tratta di un bagno con finestra e non mi risulta che li ci sia il gas.
La cosa piu' divertente di questo 'buco' e' che ci permette di essere in contatto diretto con la famiglia che per adesso vive al primo piano.
Noi abitiamo al quinto.
Immagino che quando anche gli altri appartamenti saranno occupati, faremo le riunioni di condominio parlandoci direttamente tra questi buchi.
E sara' proprio come un bel mercato rionale!
Poi siccome ci hanno preso la mano con 'ste bocchette di areazione, devono aver pensato bene di metterne una anche nel bagno di servizio, che sai, quello e' un bagno cieco e lo dovrai areare in qualche modo, no? Perfetto, detto, fatto.
Ora, stando comodamente seduti sulla tazza, potete assistere ad un fantastico tornado che si scatena proprio davanti ai vostri occhi, coinvolgendo ogni singolo granello di polvere che si trovi per terra in quel momento.
Un vero spettacolo!
Ma a parte il gelo siberiano, la polvere, il divano ancora avvolto nella plastica e il caos di valige e scatoloni ancora da aprire, la casa nuova ci piace molto.
Ieri, quando sono uscita dalla vecchia casa in cui eravamo in affitto, ho tirato un gran sospiro di sollievo al pensiero che fosse finalmente vuota da tutte le nostre cose.
Sicuramente della casa vecchia non mi manchera':
- la strettissima scala a chiocciola che collegava i due piani,
- il mini frigo da bar in grado di contenere solo la spesa per la sopravvivenza minima,
- la cucina senza porta e non abitabile e con la rumorosissima caldaia,
- i bagni ciechi,
- le porte d'ingresso con la serratura di fianco alla maniglia che t'impediva di girare la chiave nella toppa,
- i due materassi singoli messi al posto di quello matrimoniale, per poter farli passare agevolmente dalla scala a chicciola,
- i due mini divani con i braccioli piu' scomodi della storia.
Mentre, invece, devo ammettere che un po' mi manchera' la posizione centrale di quella casa.
Certo, d'estate con i turisti era un vero e proprio delirio per trovare il parcheggio, ma mi piaceva l'uscire alla mattina e vedere il lago, avere la pasticceria, i ristoranti e i negozietti dietro l'angolo.
Ora non ci siamo spostati cosi' tanto da non poterceli piu' godere, ma dobbiamo sicuramente camminare un po' di piu'.
Sono contenta che questa lunga, lunghissima parentesi del trasloco si sia finalmente conclusa.
Onestamente 4 traslochi in 4 anni sono un'esperienza che augurerei solo ad alcuni nemici.

Un bilancio

la vecchia casa- sabato mattina


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