sottofondo: Zucchero - Madre Dolcissima
A volte ci sentiamo animati da cose veramente piccole. Ci sentiamo grandi e potenti, anche solo per essere venuti a capo di una cosa piccolissima, quasi insignificante per tutti quelli che non sono noi stessi.
Oggi è una giornata di quelle. Meglio fare una piccola introduzione però.
Il blog che avete aperto nel browser, e del quale state leggendo un articolo, nella sua breve ed intensa vita (per com'è stata fino ad ora) ha sempre avuto un piccolo problema: non riusciva a concentrarsi su un singolo argomento. O meglio, io non ci riesco mai. Il fatto è che ci sono così tante cose che stimolano il mio interesse, che il semplice rifugiarmi in una cosa per sempre mi andava strettissimo come concetto.
Se questo può essere considerato un problema da poco, ce n'era un altro che mi assillava senza sosta: la scelta del sottotitolo. Dovete sapere che, fin dalle sue origini e a dispetto del titolo, questo blog non ha mai avuto un sottotitolo fisso. Ci sono state aggiunte, tagli e altro ancora, finché un bel giorno non mi decisi a toglierlo completamente.
Da quel giorno mi sentii un po' perso. Mi spiego: era come se avessi perso di vista il mio vero obiettivo.
Era come se la mancanza del sottotitolo avesse tolto al blog la sua essenza, la sua anima.
Era come se la mancanza del sottotitolo avesse tolto a me la voglia di scriverci.
E per questo stavo male. Non sempre, intendiamoci, ma sentivo che le cose non erano apposto come al solito, come avevo imparato a scoprire nei mesi precedenti. Così mi trovai a pensare ad un altro valido sottotitolo, in grado di rimpiazzare quel Todo para la diversíon che mi aveva accompagnato per più di un anno e mezzo di blogging (sempre considerando aggiunte e tagli vari).
Inutile, per mesi e mesi pensai a una valida citazione che potesse farmi riscoprire l’essenza del blog senza però incorrere nel vecchio sottotitolo. Ammetto di aver preso in considerazione qualsiasi autore io abbia mai letto. Ad un certo punto mi trovai anche a voler inserire un intero paragrafo tratto da Festa Mobile di Hemingway. Arrivai perfino al punto di considerare alcune citazioni prese dai film che più preferisco. Tuttavia sentivo che ancora non c’ero. Non dovevo usare parole di altri, sarebbe stato come affibbiare ad altri individui la paternità del blog; e non volevo che questo accadesse.
Intanto i giorni passavano, e gli esami riempivano sempre più le mie giornate fino a farmi quasi dimenticare del problema al quale non riuscivo a trovare una soluzione.
Una volta finiti gli esami ricominciai a pormi lo stesso interrogativo che mi assillava ormai da mesi: che sottotitolo avrei mai potuto mettere al blog? Dopo un paio di giorni decisi di non pensarci più. Di solito queste cose vanno così: meno ci si pensa e meglio è. E infatti ieri, mentre guardavo un film, la soluzione è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Decisi subito che era quella giusta.
Ed eccoci arrivati a questo post.
Perché, dunque, un sottotitolo del genere? La risposta è molto semplice. Sul blog ho sempre parlato di tutto: musica, libri, film, università, della vita, della morte... A volte ho scritto dei racconti, a volte delle poesie, ma non l'ho mai fatto con la presunzione di voler imporre agli altri il mio modo di scrivere o il mio modo di pensare. Quello che veramente mi premeva era che il blog, come insieme di articoli, fosse una costante ricerca e, se vogliamo, di esposizione di quello che sono io come persona.
Questa è sempre stata un po’ la mia missione e allo stesso tempo il motivo stesso per cui ho creato questo spazio, anche se a volte mi sembrava, e mi sembra tutt’ora, di non essermi spinto così a fondo nella ricerca. Ma in fondo il blog è ancora giovanissimo, quindi rimettiamoci al lavoro.
E.