Un blog "buonista"

Ne sono sempre più convinta: Hannah Arendt aveva assolutamente ragione, il male è banale. Ma c'è di più: il bene è bellissimo, stupefacente, e provocatorio, e rivoluzionario, e porta anche fortuna. D'accordo, non è una novità, anzi, c'è chi lo sostiene da millenni; però sono entusiasta di essermene resa conto di persona, provando, da qualche tempo, a impegnarmi per il bene (non che prima mi impegnassi a far del male, eh, ma di sicuro riflettevo un po' di meno su certi argomenti). Che cosa sia il bene non è chiaro in ogni situazione, e, anche ammettendo di averlo individuato, è tutt'altro che facile conseguire il risultato. La mia esperienza personale mi dice che in genere è sufficiente provarci: è come se le persone, ed anche le circostanze, se ne accorgessero. Vi prego dunque di non spaventarvi, se, con il passaggio alla Libera Repubblica a Presa nella rete, vi sembrasse di non riconoscermi, o di trovarmi "rammollita". Probabilmente il mio blog è diventato più "buonista", ma rispecchia i percorsi che sto seguendo. Del resto, sono anche un po' stufa delle brevi battute sarcastiche che leggo in giro per la rete, che hanno generato quasi uno "stile di scrittura blogger", che è sicuramente divertente a una prima occhiata, ma poi ti rendi conto che c'è tanto bisogno di approfondimento.