Un Bompiani d’autore

Creato il 23 novembre 2010 da Fabry2010

Già, d’autore, perché il suo è un “Bompiani fai-da te” o, se volete, un “falso Bompiani”. L’autore del libro, e della burla, è Alberto Canetto. Il volume in questione è “Realtà vera” e saperlo stampato col finto bollino blu, roba da Ciquita di ultima scelta, fa sorridere… se solo quelli di Bompiani non l’avessero presa tanto male! Cominciamo dall’inizio, magari da quella presentazione letteraria del 22 ottobre 2010: in un famoso albergo di Ferrara, la Presidentessa del “Gruppo Scrittori Ferraresi” introduce la nuova opera di Canetto.

Non è il suo primo lavoro, lui si definisce un poeta e scrittore futurista, i suoi precedenti libri godono della prefazione di Vittorio Sgarbi. Un po’ come dire che il seme della beffa già si annidava nell’aria, perché uno Sgarbi tira l’altro e Bompiani è dietro l’angolo. In quell’occasione, a dire il vero, nessuno si rende conto che il marchio Bompiani, sulla copertina e all’interno del libro, è un “falso d’autore”. Passano diversi giorni prima che qualcuno vada a cercare “Realtà vera” nel catalogo Bompiani e si sorprenda di non trovarcelo. Ma più sorpresa è proprio la casa editrice, che di Alberto Canetto non aveva mai sentito dire prima di quel momento.

Scatta così l’articolo de “La Nuova Ferrara”, quotidiano locale che, a differenza de “Il Resto del Carlino – Ferrara”, si rende subito conto d’essere di fronte ad una burla da trattare con serietà. E’ martedì 16 novembre e il giornale recita Canetto, un libro e un bluff.

Una leggerezza che potrebbe costargli cara. Il poeta e scrittore ferrarese Alberto Canetto, pubblicando il suo ultimo romanzo ‘Realtà vera’, ha aggiunto un marchio importante per darsi un tono. Peccato che di questa sua fatica letteraria non vi sia traccia nel sito internet della Bompiani. «Canetto? Chi è costui?»

Già, chi è Canetto? Ora sono tanti a chiederselo, anche alla Bompiani. La farò breve, sul blog satirico con cui collaboro ho trattato “il caso” a puntate, mi sembrava una bella storia: ferrarese come me, stramba come me, anzi… forse ancor più stramba di me, e quindi meritevole di tutta la mia attenzione.

Alberto Canetto è nato a Padova nel 1963, arriva a Ferrara in età da passeggino, si laurea in Sociologia nel 2001, gestisce i terreni di famiglia ed è stato Assessore alla Cultura, allo Sport e alla Pubblica Istruzione in un paesello della Bassa. Tra i suoi meriti quello d’aver fondato il Concorso Letterario Nazionale Bruno Pasini, di cui è addirittura stato indicato come erede artistico. Insomma, Canetto pare avere tutte le carte in regola per ben figurare nel panorama culturale ferrarese, eppure…

Mercoledì 17 novembre, sempre grazie a “La Nuova Ferrara”, apprendiamo le giustificazioni di Alberto Canetto in merito alla faccenda del “falso Bompiani”: ll libro bluff è una ingenuità.

Estrapolo le sue parole dall’articolo, le immagini sono cliccabili e vi condurranno alle pagine online del quotidiano: E’ stata una ingenuità. […] Non ci guadagno niente, ho fatto tutto per beneficenza […] perché in questo modo il libro poteva avere un maggior impatto e poteva vendere di più, perché voglio ricordarlo a tutti, i proventi verranno devoluti all’Associazione di volontariato Giulia. […] Debbo dire anche che non ho chiesto autorizzazione all’associazione di volontariato, […] era un’iniziativa a scopo benefico, per cercar di trovare più fondi possibili da dare all’associazione. Ora mi rendo conto che dovrò chiarire con Bompiani.

Apprendiamo che l’ufficio legale della Bompiani sta calando su Canetto come l’aquila sulla preda. Vorrei tanto presenziare all’incontro al vertice, ve lo vedete Canetto, artista futurista, letterato e poeta, spiegare alla Bompiani come questa storia sia soltanto un malinteso? Già, perché lui sostiene che non voleva guadagnarci, il suo era un gesto alla Robin Hood!

Deprecabile finché volete, ma non vi fa, in fondo, un po’ di tenerezza? Alberto Canetto ha pubblicato sempre con piccole case editrici, se si esclude Il Filo che, però, non mi sento di considerare un editore. Ha un rapporto continuativo, alla Mogol- Battisti, con Vittorio Sgarbi. Immagino che Elisabetta Sgarbi lo sappia, non me lo vedo, il buon Vittorio, a fare mosse silenziose, da timidone prestato alla scrittura! Allora, a mio parere, gli ingredienti ci sono tutti, il Natale si avvicina e Bompiani potrebbe fare a Canetto, e a noi che amiamo la faccia tosta di Canetto, un grande regalo: la pubblicazione.

Immagino che questo darebbe un pessimo esempio, già mi vedo dal tipografo a far stampare “falsi Gialli Mondadori” col mio nome in copertina! Eppure. Eppure sconvolgere il mondo è roba da futurista, e Canetto lo è. Ha regalato alla sua città d’adozione un paio di giorni di grande ilarità, senza contare la figuraccia in cui è incappata la Presidentessa di cui vi dicevo. Insomma, a noi scrittori ferraresi, quelli che ai “salotti bene” non trovano posto, quelli a cui le case editrici cittadine chiedono soldi per le pubblicazioni o, ed è forse peggio, vengono snobbati per questioni di colore-amici-parenti, questa vicenda ha atteggiato la bocca in un sorriso che sarà dura far sparire.

E poi, diciamolo pure, a Ferrara non capita mai niente! Lasciateci sognare grazie ad Alberto Canetto e dateci una “Realtà vera” col bollino blu.

OPS! Avevo già chiuso il mio post quando mi sono imbattuta nell’articolo del 18 novembre, ancora su “La Nuova Ferrara”. Voglio portarlo alla vostra attenzione perché l’intervistato è un uomo di cui a Ferrara andiamo fieri, Diego Marani. Lo scrittore ci offre una sua visione dei fatti… e la trovo geniale!

Il falso sta solo nell’imitazione del marchio di Bompiani. Canetto imita per assomigliare, copia il marchio Bompiani per meritarlo. Allora la controversia è facilmente risolta: che Bompiani crei un apposito catalogo per falsi e vi inserisca Canetto come primo titolo dei Bompiani contraffatti: diventerà un pezzo da collezione. Che Canetto dal canto suo faccia come Boon rendendo il suo Realtà vera accessibile su internet. Così chiunque potrà copiarlo, quindi imitarlo, forse conservarlo e chissà migliorarlo. Che si apra insomma un “Cantiere Canetto” e che Realtà vera diventi una palestra di autori, lettori, falsari e altri imitatori.

Ferraresi, a noi il maestro Yoda ci fa un baffo!



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