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Un broccolo alla Casa Bianca

Da Marco1965_98 @foodstoriestwit

La "Sagra del Broccolo Fiolaro di Creazzo" dalla nascita nel 2000 con i ristoratori locali e le Signore del Paese che proponevano i piatti di un tempo ad oggi ha raggiunto un  successo di pubblico e mediatico (“La vita in diretta”, “La prova del cuoco”) sorprendente, addirittura con una delegazione Giapponese in visita a Creazzo per degustare il succulento ortaggio. Dal 10 al 20 gennaio 2013, quindi, grandi festeggiamenti, un galà, stand, musica, disfide gastronomiche e una gara di orienteering, a vivacizzare le giornate.
Questo particolare broccolo gode di un celebre estimatore, Goethe, che durante la tappa vicentina del suo viaggio in Italia, rimase deliziato dall’immagine delle contadine chine sotto il “bigolo”, il bastone con le due ceste appese, che fa molto Arcadia, un must dell’epoca fra gli intellettuali europei. È il 23 settembre del 1786 e Goethe, fra tanti schizzi di architetture e monumenti palladiani, fa un disegno di una contadina che torna dal mercato di piazza delle Erbe.
Non ci sono prove, naturalmente, che quelle ceste di ortaggi immortalate contenessero del broccolo fiolaro di Creazzo, ma è bello crederlo. Comunque nell’800 la produzione di broccolo fiolaro era di 150 mila cespi all’anno: decisamente un prodotto conosciuto e rinomato in tutta la provincia. Sagra broccolo.jpg 
Più recentemente il bigolo fu sostituito dalle saccàre, ossia delle collane fatte con i rami di salice nei quali le donne intrecciavano la parte dura del broccolo, preferite dai contadini alle più moderne cassette: stranamente i broccoli di Creazzo, non saranno mai venduti in cassetta. Le collane, indossate a tre o quattro venivano portate al mercato in bici
Ancora più recentemente il benessere diffuso fece tramontare i prodotti contadini sulla tavola e iniziare l’epoca della bistecca, per cui il broccolo diventò demodé. 
Solo molto recentemente, per motivi salutistici, i broccoli, compreso quello fiolaro, tornarono in auge per le proprietà anti-cancro: la Johns Hopkins University (fra le più autorevoli del mondo in campo medico) nel 1992 individuò nel sulforafane, proteina dello zolfo presente soprattutto nei broccoli, una forte risorsa per combattere i tumori. Qualche anno dopo, gli stessi ricercatori hanno annunciato che nei “germogli di tre giorni” del broccolo è presente una concentrazione da 30 a 50 volte più elevata di questo componente. www.jhu.edu.  Quindi improvvisamente “el magnar dei poareti” assurge a una dignità e modernità insperate, tant’è che grazie alle sue proprietà è diventato un prodotto a denominazione DE.CO. e ha attirato l'attenzione della First Lady Michelle Obama che l'ha voluto nell'orto della Casa Bianca. 
Ma perché si chiama fiolaro? Per la presenza di germogli (fioi, appunto in dialetto) che sono inseriti lungo il fusto della pianta e all’ascella delle foglie. I fioi e le foglie più giovani sono quelle che poi finiscono in tegame.
“Broccolo” poi ( a proposito, si dice broccolo anche in inglese) deriva dal latino “broccus”, che vuol dire “dai denti sporgenti”, come i brocchi, cioè i vecchi cavalli o i germogli (che, appunto, sporgono dalla pianta) dell’ortaggio.
Aldilà dell’etimologia, dall'antipasto al risotto, dalla pizza alla torta salata e persino al pane, il Broccolo Fiolaro è estremamente versatile. Piccolo cruccio: difficile trovarlo fuori provincia.  
Dove mangiare:
Agli stand gastronomici della manifestazione, ovviamente  
Dove dormire:
Maison Ottavio – ai piedi della collina di Creazzo, in una zona tranquilla con un bel giardino - Via Francesco Baracca, 4 - Creazzo, Vicenza – tel 340 317 0113 - http://www.maisonottavio.it
B&B La Quiete – il calore di una residenza di campagna antica, nel centro storico di Brendola - Piazzetta del Popolo, 3 - 36040 Brendola Vicenza – tel 335 243 929 - http://www.bedlaquiete.it/ inserito da Elena Bianco

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