Magazine Racconti

Un caffè per sfogarsi.

Da Cielosopramilano
Jack viene alla mia scrivania e mi dice vieni ti offro un caffè. Ha la faccia sbattuta di quelli che stanno continuamente a pensare.
Da un anno Jack era diventato amico di Marina, piani diversi al lavoro piani diversi nei gusti. Ma proprio questa diversità li aveva uniti.

Niente di sentimentale perché Marina cercava di capire quali fossero i suoi gusti. Perché si sentiva combattuta tra la natura che la portava ad avvicinarsi alle donne e le convenzioni e l’educazione che la voleva fidanza, e forse poi sposata.

Ma Marina di queste cazzate non voleva saperne. Meglio restare sola e single e cercare di risolvere quel Bartezzaghi che le era stampato in testa piuttosto che fare contenta mamma e famiglia.

Ma poi è arrivato Jack. Un ragazzo che l’ha cominciata a trattare da Marina e non da caso da divanetto d’analista, ha cominciato a parlare come se quella sua, usando un termine da marketing delle parole che lui tanto odiava, “irrisoltagine” non fosse mai esistita.

Perché amare una donna da donna è la cosa più normale del mondo, e soprattutto nella sua forma mentis uno non deve distruggersi l’esistenza per i gusti sessuali.

Ci sono cose peggiori di quello che dice la gente.
La loro amicizia si espande cresce e diventa uno scambio di parole, di corpi di lingue.Lei lo vede come quella donna che non puo (ancora) avere lui la vede come quel compagno di giochi ideale.E le parole gli scritti l sms le sigarette fumate lontano da tutti anche quando ci sono centinaia di persone, aumentano il desiderio fisico e mentale di stare insieme.
Un bel giorno Marina gli accarezza i capelli e gli dice: Lo sai che ti amo..lo sai che stanotte ho sognato te con me.

Un bel giorno quando Jack era a madrid a vedere Inter Bayern riceve un sms. Mi manchi. Alla fine ci casca pure lui e la ama. La ama talmente tanto da giocare la sera con i suoi pensieri. Introducendo nella testa di Marina pensieri forti..che lei accetta anzi rilancia.

Ecco quello è un mondo perfetto, e i risultati su tutti e 2 si vedono. La gente se ne accorge e sotto sotto fa il tifo perché diventassero una coppia stabile.

Ma il caso il destino sotto forma di circolo lesbico è in agguato. Marina scopre che è venuto il momento di andare da quella parte della barricata.
Decide unilateralmente di finirla con quel gioco. Perché è pronta a giocare con altre donne. Anzi è pronta a giocare solo con delle donne.
E Jack riceve un foglio di via. Anche se marina gli dice ti amo, gli dice anche che non ha voglia piu di essere toccata da lui.

Lui non capisce perché una carezza una battuta un mano sul culo non ha colore non età non ha razza e neanche sesso.

Maledice i circoli le donne con le barbe, maledice quelle scelte unilaterali che non servano ad un cazzo.Perchè gli mancano quelle attenzioni, gli mancano i “mi sono bagnata pendandoti” ora che sente solo i mi “sono bagnata vedendo la mia coinquilina a seno di fuori”. Perché maledice quelle parole.
Maledice Marina e quella testa che corre a velocità supersonica contro un muro.
Chi ha sentito questo sfogo lo guarda e gli dice.

Giacumi’ chi nasce tondo non diventa quadrato. Non dico scappa…ma chiediti perché ci sei li.
Fino a quando Marina si toglierà dalla testa quelle convinzioni e non capirà che non esistono steccati non esistono differenze.
Tu farai sempre la fine dell’ortolano in un mondo di cetrioli.

E tu a fare l’ortolano non ci sei proprio portato.

E’ vero siamo portati a vedere un mondo dove l’amore deve avere per forza un sesso, una connotazione un brand.Non esiste una legge bossi fini dell’amore non esistono in queste storie chi comanda e chi subisce.Si decide insieme.Ci si divide i benefici come i dolori.

Jack paga…e dopo 10 minuti lo vedi parlare con Carmen e sorridere.

Forse Marina è gia lontana nella sua testa. E’ in quel circolo di donne barbute convinta di poter trovare compagnia.

In realtà è lei che ha perso l’occasione per stare bene.

Sopratutto con se stessa.



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines