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Un Cantautore a Bruxelles

Creato il 27 dicembre 2010 da Fugadeitalenti

Ma quando mai in Italia?“: è questa la domanda che fa da leitmotiv a tutte le tappe della carriera musicale e professionale di Giacomo Lariccia, 35enne cantautore e musicista, da dieci anni a Bruxelles. Storia di successo, quella di Giacomo: una carriera ben avviata all’estero, nel quasi totale silenzio della madrepatria, che ha sempre ignorato questo talento. Perché certe cose altrove accadono… “ma quando mai in Italia?

Giacomo, un diploma di Liceo Linguistico alle spalle, si iscrive e si laurea in Scienze della Comunicazione. Una scelta fatta anche per rassicurare i suoi genitori, che vedevano nella musica -la sua vera passione- un settore “poco sicuro”. Con gli anni, però, Giacomo sente -sempre più forte- il richiamo del suo antico amore: jazz, rhythm ‘n’ blues, soul e cantautori non lo abbandonano mai. Tornano anzi a cercarlo, per riempire quel “vuoto, che la musica aveva creato, da quando l’avevo lasciata. Non ritengo un merito, quello di continuare testardamente ad inseguire la musica, ma una necessità“, racconta Giacomo.

Ottenuta la laurea, Giacomo “scappa” dall’Italia, per andare in un Paese dove lo studio del jazz sia più istituzionalizzato. Scartati Stati Uniti e Francia, la scelta cade sul Belgio, dove -a detta di Giacomo- le condizioni erano nettamente più allettanti: “conservatorio pubblico, affitti bassi, qualche conoscenza in loco. Era fatta!“.

A Bruxelles Giacomo si trasferisce nel giro di pochi mesi, senza immaginare che si tratterà di una scelta -de facto- definitiva. Frequenta il Conservatorio fiammingo, scoprendo con sorpresa come la popolazione locale abbia -negli anni- sviluppato un grande interesse per la musica originale. Grazie -soprattutto- a un’educazione musicale diffusa.

Giacomo produce il suo primo disco jazz, finanziato dallo Stato belga, conquistando la prima pagina culturale del quotidiano “Le Soir”, e ottenendo interviste persino con la radio nazionale. E’ un perfetto sconosciuto, ma ciò non importa: conta solo la qualità del suo lavoro. Comincia a collaborare con altri artisti: seguono i primi concerti, per l’Europa e per il mondo. La curiosità lo porta, col tempo, a varcare una nuova frontiera: quella della composizione di testi e musica. Per farlo avvia un progetto di canzone italiana, che chiama “Un’Avventura in Musica”. Sfumato il primo contatto con una major discografica, opta per una formula assolutamente innovativa: i suoi sostenitori finanziano direttamente il progetto, con delle mini-donazioni.

Il disco uscirà nei primi mesi del prossimo anno: la sfida, per Giacomo, è quella di penetrare un mercato -come quello italiano- dove i maggiori gruppi discografici esercitano un controllo pressoché totale. Dove a un piccolo outsider non si dà quasi mai ascolto. Ma la sfida ormai è lanciata.

Ospite della puntata è Olen Cesari, 35enne violinista. Anche Olen è in uscita col suo primo album, frutto di una carriera eccezionale, fatta di collaborazioni ad altissimo livello. La storia di Olen è speculare, per certi versi, a quella di Giacomo: Olen è infatti albanese. In Italia ha trovato il trampolino di lancio verso il successo.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” torniamo ad aprire la finestra mensile sulle sezioni locali di Italiansonline.net, la più grande comunità -virtuale e non- di italiani residenti all’estero. Oggi ospitiamo Antonino Briguglio, coordinatore della sezione di IOL Vienna. Che ci spiega come anche la capitale austriaca sia méta dei nostri giovani, in cerca di quell’affermazione professionale che l’Italia non riesce più ad offrire loro.

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La discussione lanciata in trasmissione: Cosa deve portare il 2011 ai giovani talenti italiani? Qual è il vostro augurio, affinché l’Italia possa divenire -a tutti gli effetti- un Paese per giovani di talento, meritevoli e allergici alle raccomandazioni? Giovani che non hanno bisogno di cercare all’estero la propria fortuna?

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Alla prossima puntata: sabato 1 gennaio, dalle 15 alle 15.30 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!




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