ORIANA FALLACI nel suo ultimo libro “Un cappello pieno di ciliegie”, parlando di Longiano, cita sei volte l’icona della Madonna delle Lacrime, descrivendola nei minimi particolari :
…Le piaceva tanto, la Madonna delle Lacrime. Aveva due belle guancie paffute, indossava una bella veste cremisi e trapunta di stelle, col braccio destro reggeva un bel bambolotto che probabilmente era il Bambin Gesù…
Nel centro di Longiano, paese dell' entroterra romagnolo, nell' antica chiesetta di Santa Maria delle Lacrime, oggi Museo della Ghisa vi era un tempo (oggi al Museo d' Arte Sacra) collocata un' icona da sempre oggetto di venerazione da parte della popolazione. Dell’anno 1506 il 2 marzo verso sera sudò un immagine della Beata Vergine oggi detta comunemente “Delle Lacrime”.
L’icona si trovava in casa di Sebastiano Barberi. Per tale prodigioso sudore si commosse tutto il popolo di Longiano, e per tanta devozione il Barberi donò alla comunità la propria casa con detta miracolosa immagine, perché si costruisse una Chiesa ( Archivio Parrocchiale ). Oggi questa icona è balzata fuori dall' anonimato tramite le parole di Oriana Fallacci, nel suo libro postumo ed autobiografico, in cui parla di una sua antenata che era accolta come badante da una famiglia di Longiano. Ella era devota alla Madonna delle Lacrime, una Madonna paffuta e malinconica.
Questa icona dagli stilemi bizantini presenta una Madre affettuosa con in braccio il Bimbo col globo terrestre sormontato da una croce , colpisce per il tono acceso del manto di Gesù, un tono che contrasta con il rosso molto scuro del mantello della Madre. Il fondo oro, si annulla e si disperde nella cornice dorata e ben intagliata.