
Non sarà un biografico, ma un quasi, un abbastanza biografico, sì!
Che male c'è ad ammetterlo?
Alcuni riferimenti sono talmente spudorati...
A interpretare la mamma della protagonista, c'è sua mamma.
A interpretare il suo giovane fidanzato, c'è il suo giovane ex fidanzato Louis Garrel.
Il giovane fidanzato, tanto nella finzione del film quanto nella vita vera, è francese, fa l'attore e spesso lavora con suo padre, regista molto apprezzato.
Anche la protagonista, Louise, guarda caso, fa l'attrice, ha un doppio cognome e una doppia nazionalità (italiana-francese) proprio come Valeria Bruni Tedeschi.
Il castello del film è appartenuto davvero alla famiglia Bruni Tedeschi.
Infine, purtroppo c'è un'altra dolorosa somiglianza: il fratello di Valeria, a cui è dedicato il film, è morto di AIDS, come succede al fratello della protagonista di "Un castello in Italia".
C'è veramente tanto del vissuto della regista-attrice, manca solo sua sorella. Nemmeno mezzo riferimento a Carla Bruni, cantante, ex-modella ed ex Première dame di Francia accanto a Sarkozy.
Il nostro Filippo Timi, nel ruolo di Ludovic, fratello di Louise, è bravissimo. Come sempre. Ogni volta è una sorpresa.
Deliziosa anche la mamma, Marisa Borini.
Valeria Bruni Tedeschi non si è cucita addosso una parte facile. Reinterpretare la propria vita, i momenti più difficili e dolorosi, non deve essere stata una passeggiata di salute! La sua Louise è fragile, naif e terribilmente complicata.
"Un castello in Italia" è una commedia drammatica, in pieno stile francese. Vediamo una ricca famiglia andare in crisi e vendere i propri beni, un affascinante uomo spegnersi lentamente vinto dalla malattia, e un donna sconvolta dal disperato desiderio di maternità per sconfiggere la morte, il tempo che passa, la solitudine.