Braccialetto ritrovato in una delle sepolture di Gebel Ramlah
(Foto: Czekaj-Zastawny)
Il cimitero è stato rinvenuto nella regione desertica di Gebel Ramlah, vicino al confine meridionale egiziano, a 140 chilometri ad ovest di Abu Simbel. Gli archeologi pensano che la necropoli risalga a 6500 anni fa. Finora non si conoscevano necropoli dedicati a bambini e neonati nel deserto occidentale. In molti casi i bambini appena nati sono stati seppelliti con un adulto, forse per rappresentare la morte di parto della madre. In un caso gli archeologi sono stati in grado di determinare con precisione l'età della madre di un bambino: appena 14 anni.
Le sepolture sono estremamente piccole e poco profonde e non era possibile vederle in superficie. Tuttavia nel caso della sepoltura di una madre e di suo figlio, gli archeologi pensano che doveva esserci anche una struttura ben visibile, sul terreno, che potesse identificarla. Si sono, infatti, rintracciati i resti di alcuni cordoli posti a delimitazione della camera sepolcrale. Purtroppo lo stato di conservazione dei resti umani è piuttosto scadente: è stato possibile recuperare solo crani e frammenti di ossa lunghe.
Tutte le sepolture contengono solo pochi e modesti oggetti di corredo. Ogni fossa conteneva grumi di ocra rossiccia che gli archeologi ritengono parte integrante del sistema di credenze ultramondane della popolazione che qui ha vissuto. In poche tombe gli archeologi hanno estratto braccialetti in avorio o conchiglie provenienti dal Mar Rosso.