Magazine Diario personale
Esulta il dispaccio CIA dal Cile, mentre rivela ingombranti collusioni.
di Massimo Mazzucco
Minuto per minuto, il resoconto del colpo di stato, visto da chi lo ha appoggiato. Il tono trionfale sembra quello dei cinegiornali del fascismo, e il punto di vista di chi scrive è talmente distorto, da riuscire a definire la presa di potere da parte dei militari una "rivoluzione" che il popolo aspettava da tre anni.
Notare anche come lo scrivente finga di non sapere - ufficialmente - cose che invece sa benissimo.
AGGIORNATO 12 Sett.: 1 e 2 Parte
(1) 1 Ottobre 1973 -RAPPORTO N. 2 - VALPARAISO, CILE
Il nostro RAPPORTO N. 1, datato 26 febbraio 1973, diceva che il Cile era uno stato sull'orlo della rivoluzione... la corda della pazienza della gente si spezzerà con un bang! La nostra predizione è diventata realtà l'undici settembre.
In questo giorno del destino per il Cile, le Forze Armate e la Polizia Nazionale, agendo con perfetta coordinazione, hanno messo in atto un colpo di stato contro il governo marxista del presidente Allende. Dopo meno di otto ore dall'inizio del colpo, Allende era morto, e tre anni di esperimento marxista lo seguivano nella tomba. Di persone in lutto per Allende o per il marxismo se ne vedono poche in giro, oggi in Cile.
(2) D-Day 11 Settembre, ora-H 0600.
Il D-day è iniziato con un significativo bussare alla porta da parte di Ignazio Martinez, ufficiale a riposo e mio caro amico, che è stato in seguito riconosciuto come uno dei pianificatori di zona del colpo di stato. Il suo stesso arrivo alle 0630 è stato particolare, poichè i cileni cominciano la giornata lavorativa mas o menos verso le 0900, di solito più "mas" che "menos". Ignazio ha annunciato con orgoglio che il D-Day era finalmente arrivato, e che l'ora H era scoccata alle 0600 in tutto il paese. (Più tardi il suo rapporto si sarebbe rivelato del tutto accurato, con una eccezione fondamentale - la capitale, Santiago). Ignazio si è raccomandato che tutto il personale americano rimanga al coperto, ha chiesto di pregare per lui, è poi è volato a compiere il suo dovere. Erano le 0635.
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(3)
La mia prima preoccupazione è stata di avvisare tutte le famiglie americane di Vina di tenersi al coperto, e la seconda, se possibile, di far arrivare un qualche messaggio di allerta a [la nostra base di] Panama, da cui una squadra di soccorso per una eventuale evacuazione dei dipendenti USA sarebbe potuta partire, se ritenuto necessario dall'ambasciatore americano.
(4) UNA QUESTIONE DA CHIARIRE
Il colpo di stato in Cile è stato quasi perfetto. Sfortunatamente, in certi casi "quasi" conta meno del due di picche; in effetti, qualche problema c'è stato. L'ora H era stata fissata categoricamente per le 0600 del mattino in tutto il paese, ma come spesso succede in operazioni come queste, che dipendono da esseri umani, qualcuno non ha seguito il piano alla lettera. Per ragioni troppo complesse da spiegare qui, l'ora H a Santiago è slittata alle 0830.
Il piano originale prevedeva che il presidente Allende rimanesse isolato dal mondo, nella sua residenza, fino a cose finite. Ma il ritardo delle operazioni a Santiago gli ha permesso invece di venir allertato, alle 0730. Allende si è quindi precipitato al palazzo della Moneda, sotto la scorta della sua personale squadra di sicurezza, armata fino ai denti, il Grupo do Amigos Perzonales (sic) (GAP). Alla Moneda ha potuto usare la radio, e lanciare personalmente questo appello: "lavoratori e studenti, correte alla Moneda a difendere il vostro governo dalla Forze Armate". Erano le 0830.
La speranza di Allende era di circondare la Moneda con migliaia di studenti e lavoratori cileni, nell'idea che le Forze Armate non avrebbero osato aprirsi il varco sparando sui cittadini disarmati. Un gioco del genere era riuscito ... (durante la prova generale del colpo di stato, del 29 Giugno 1973).
Massimo Mazzucco
CONTINUA.....
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