Un Consiglio che necessiterebbe di qualche consiglio

Creato il 24 luglio 2011 da Rightrugby
Si è conclusa oggi a Parma una seduta del Consiglio Federale della FIR presieduto da Giancarlo Dondi, densa di decisioni ma povera di idee.
Dopo una relazione (giustamente) auto-elogiativa per l'organizzazione della Junior World Championship, piaciuta a tutti gli appassionati incluso il presidente Irb Bernard Lapasset, meno a molti supporter Azzurri nonostante la qualificazione ai prossimi Mondiali (chissà che altro si aspettavano), i consiglieri son passati ad esaminare fatti più dolorosamente prosaici.
Come il prendere atto della mancanza di garanzie finanziarie della ex Olimpic Roma, rinominata Società Rugby Roma 1930 dai volonterosi che han provato a rianimarla alla chiusura dei rubinetti da parte del Gruppo Abbondanza. Qualche genitore e un ex dirigente la faranno sopravvivere nelle attività giovanili. Conseguentemente, il Consiglio ha disposto l'inammissibilità della domanda di iscrizione al prossimo campionato d'Eccellenza e il ripescaggio della Società San Gregorio di Catania, piazza storica del rugby.
Nel prossimo campionato d'Eccellenza ci saranno pertanto tre "promosse" su dieci: Catania, Cosmo Haus Reggio Emilia e Cammi Calvisano, di cui solo l'ultima attrezzata in modo competitivo; arrivano al posto di una retrocessa (Venezia) e due "desaparecidos" (Roma e GranDucato). Aggiungendo l'Aquila salvatasi dal fallimento in zona Cesarini e i Crociati finanziariamente immobili, abbiamo (almeno) il 50% delle Società "Eccellenti" più attente al risparmio che all'investimento e un bel po' di "svincolati" in giro. Con buona pace della crescita di livello.
Lo sconfortante panorama di disarmo del rugby di livello nel territorio, quello che "tira" iscrizioni e sviluppo, pur nella versione "low cost" allestita dalla Fir, prosegue anche nelle serie minori.
La Società Casinò di Venezia perde il posto in Serie A, probabilmente farà la B consociandosi col Mirano; si ripesca la Banca Farnese Lyons Piacenza e Rugby Grande Milano, mentre il terzo posto libero nel girone 1 della A casca a fagiuolo per piazzarci la selezione dell’Accademia Nazionale U20 di Tirrenia. Quanto al Girone 2, ripescano Amatori Capoterra, la rediviva AlmavivA Capitolina e i Gladiatori Sanniti. In Serie B risalgono per demeriti economici altrui Valsugana, Amatori Parma e Civitavecchia.
Il Consiglio ha preso poi un paio di decisioni sul piano tecnico in ottica "propedeutico-nazionale", salutate con giubilo dai numerosi nazional-popolari, appassionati di scorciatoie come la Fir. Peccato che scorciatoie al duro lavoro day -by-day non esistano ...
S'è deciso che nei Campionati di Eccellenza e Serie A dalla Stagione Sportiva 2012/13, il ruolo di mediano d’apertura potrà essere solamente di giocatori di formazione italiana/eleggibili per la Nazionale di età inferiore ai 23 anni. Il comunicato Fir parla esplicitamente di "maglia numero 10"; e se a metà del secondo tempo entrasse un'apertura - straniera - col nr.22?  E se un trentenne entrasse col nr.15 o col nr.12 ma aprisse? Faranno fischiare l'arbitro?
Battute a parte - o forse no - e sempre dalla stagione 2012/2013, han stabilito che le due rappresentanti italiane in Pro12 (ex Celtic League) potranno inserire in lista-gara solo tre giocatori provenienti da Federazione estera e non eleggibili.
In entrambe i casi va apprezzato l'anticipo con cui la Fir lascia alle malcapitate società perlomeno il tempo di attrezzarsi: della serie non capisco ma mi adeguo. Nel merito non è contrarietà pregiudiziale all'innovazione, preferiamo stendere un pietoso velo sulla logica di fondo. Col dirigismo centralista e i Gosplan quinquennali al massimo si galleggia mentre gli altri avanzano, come sta succedendo da 10 anni a questa parte.
Nel caso della norma dei tre stranieri in Pro12, essa venne richiesta alla sua prima intervista "italiana" da Jacques Brunel. Essa auto-infligge alle italo- celtiche meno chances di vittoria delle avversarie, che possono portare rose più competitive. Eppure si sa, la mentalità conta più di tutto e non c'è nulla che educhi alla vittoria come vincere. Lo han capito da tempo le Federazioni Irlandese o Gallese, che fan crescere i loro giovani mettendoli in concorrenza coi Collins, Howlett, Botha, Pienaar per 365 giorni e non solo due volte l'anno e  che aumentano la competitività delle Nazionali vincendo campionati e coppe con le loro franchigie. Tant'è.
La Fir prova ad "addolcire la pillola" annunciando una sorta di "sanatoria": saranno parificati tutti i giocatori eleggibili approvati. Quindi nel caso Benetton, riguarderà Van Zyl e probabilmente anche Botes.  
Il Consiglio ha infine ufficializzato la composizione degli staff tecnici delle Squadre Nazionali, maggiore a parte (lì si attende e non si interpreta il parere di Brunel): Gianluca Guidi continuerà ad essere il responsabile tecnico dell’Italia “A”, affiancato da Stefano Romagnoli, mentre Craig Green, responsabile tecnico delle Accademie federali, guiderà l’Italia U20 affiancato da Giampiero De Carli e Massimo Brunello. L'Italia U18 è a Sandro Ghini con Vincenzo Troiani, l'Italia U17 a Fabio Roselli con Andrea Sgorlon.
In sintesi, si è trattato di una riunione fondamentale dei vertici gestionali del rugby italiano, che inizia a delineare il percorso per il prossimo "quadriennio Brunel" (o possibilmente "sestennio").
Lo fa prendendo atto della impotenza Fir a gestire la crisi del rugby di club nel territorio, impotenza figlia di un palese conflitto di interessi, consolandosi con una poco palpabile crescita degli iscritti; lo fa cercando scorciatoie "tecniche", caldeggiate da chi ha per forza di cose obiettivi a breve termine (Brunel), invece di tentare di innescare spirali virtuose sul territorio:  spettacolo-pubblico-investimenti-vittorie e concorrenza-sviluppo. Avanti così allora, coi diktat, le prese d'atto dei fallimenti e le Accademie Federali.
 
(l'immagine riguarda le Flight Information Region - FIR - italiane)

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