Nulla di simile alla storia della povera Similde di cui avevo parlato qualche tempo fa, fortunatamente in questo caso non si verificò nessuno spargimento di sangue.
Tutto ebbe inizio agli inizi del Novecento, quando una donna, che era da tutti considerata una strega, venne allontanata dal villaggio in modo che non arrecasse danno alla popolazione.
Piccola premessa.
Nella Val di Fassa la mitologia governava il popolino, e si credeva che i boschi fossero avvolti da un alone di mistero e di paura nel quale albergavano quattro differenti tipologie di esseri mitologici.
Accanto a questi personaggi, che appartengono alla sfera mitologica, non scordiamo però l'esistenza di un altro essere, che però viveva a stretto contatto con gli uomini: Erano le Stries, le streghe, donne perfide e malvage che vivevano tra gli uomini e con l'aiuto del demonio si adoperavano in ogni modo per far loro del male.
Era per questo motivo, infatti, che ogni evento negativo che si abbatteva sulla comunità era attribuito a loro.
Secondo le credenze comuni, le streghe provocavano temporali violenti per distruggere irriparabilmente il raccolto, oppure lanciavano maledizioni affinchè il pane, il formaggio e il burro non non riuscissero nel migliore dei modi.
C'erano però dei rimedi anche contro le streghe: arrampicarsi ad esempio sui rami degli abeti rossi, il solo albero che gli spiriti maligni temevano; portare al collo dei mazzetti di erbe benedette; lanciare un coltello con il segno di nove croci contro un temporale affinchè questo perdesse d'intensità e non facesse danni. E, soprattutto, allontanare le streghe dal villaggio e impedire che vi facessero ritorno.
Proprio quest'ultimo passaggio è l'oggetto della storia di oggi.
Un giorno però, gli abitanti del villaggio, stanchi di doverla sopportare, decisero di escogitare uno stratagemma per liberarsi della donna una volta per tutte.
Allontanarono con una scusa banale la strega dal villaggio, e in fretta e in furia attaccarono un crocifisso di legno all'esterno dell'ultima casa del villaggio, perchè la tradizione voleva che, se un crocifisso chiudeva al male la via, nessun Male sarebbe più potuto passare da quella via.
La donna, ripercorrendo la strada del ritorno come se niente fosse, non si era minimamente accorta del Cristo ligneo che con la sua sola presenza le impediva di entrare in paese, ma quando la strega cercò di oltrepassare il confine tra il bosco e il paese, rappresnetato dalla casa sulla quale era stato appeso il crocifisso, una forza misteriosa glielo impedì.
Non riusciva a muoversi in avanti, verso il paese. Solo lateralmente e all'indietro, e per quanto corresse avanti e indietro cercando una falla nella protezione divina, non riuscì a entrare in paese.
Alla fine si arrese, e gli abitanti esplosero in inni di lode e canti di gioia per essersi finalmente liberati del pericolo.
La donna si allontanò, ma prima di scomparire oltre il bosco, lanciò una maledizione: sarebbe tornata, e con lei tutte le sue sorelle, radendo al suolo il villaggio, quando quel crocifisso fosse stato tolto dal luogo in cui si trovava.
Ma il crocifisso, oggi, è ancora lì.