Non ci saranno vere ricette, né scadenze regolari. Soltanto stati d'animo fatti colore. Un'immagine e un paio di righe. Solo il racconto alternativo di una ricorrenza, da consumare una volta tanto in un paio di morsi appena.
Non avrei potuto cominciare in altro modo, d'altronde. L'evento che questo weekend mi porterà a Trieste è anche un ottimo pretesto per un paio di tappe obbligate: una è il vecchio Caffé San Marco, che ha da poco riaperto in un surplus di letterarietà. L'altra, ancor più invitante, è la nuova pasticceria Ginger, che mi aspetta (indovinate?) proprio con il banco pieno di cupcakes.Descrizione: Comincio con la Barcolana perchè per me è sempre stata un pretesto più che una regata. Perchè il mare si fa vela, certo. Un'unica, democratica, vela che affianca professionisti ed amateurs. Uno spettacolo da sold out sulle scogliere e sui moli. Ma io ho sempre preferito la vigilia. Il Sabato. Il faceto. Il giorno in cui la città celebra se stessa, nel suo legame ancestrale con il mare. Una città strana, cresciuta sui fischi striduli del vento tra le pareti dei vecchi edifici. Inasprita dai saliscendi. Spigolosa sugli autobus e nelle zeta di un'accento. Una città diffidente, schizofrenica, che inventa all'orizzonte montagne che non ha, e lo fa soltanto per attirare l'attenzione. Ecco: questa città, Trieste, il Sabato della Barcolana riesce ad aprirsi al mondo. E, più di ogni altro momento, è in grado di farti innamorare. Ingedienti per la base:- Svariate decine di stand enogastronomici e/o di artigianato- Stampini di gazebo bianchi. - Pr che regalano gadget q.b. - Colorante di umanità variopinte accalcate sui moli (abbondate pure)- Barche a vela di ogni genere e dimensione
Ingredienti per il topping:
- Alcol come se piovesse (spritz, vino o superalcolici a piacimento)
- 100 gr. di Aroma di salsedine- Una spruzzata di Vento di Bora- 50 gr. di Social Network (Twitter e Instagram, soprattutto: da quest'anno potete seguire la Barcolana grazie all'account TriesteSocial oltre al solito RegataBarcolana) - Malika Ayane che gorgeggia AggratisVersate gli stand nei gazebo bianchi e disponeteli ai bordi del molo. Spruzzateli generosamente di umanità variopinte e aggiungeteci i PR che regalano gadget. Mescolate e lasciate riposare. Nel frattempo, disponete le barche in quadrupla o quintupla fila sul molo. Aggiungeteci ulteriore umanità, attribuendo ad ogni esemplare umano una quantità di bicchieri di vino pari al numero di barche che dovrà attraversare per raggiungere la propria. Infornate per 20 minuti, fino a quando non otterrete un grado soddisfacente di marinai ubriachi (ve ne accorgerete dai canti folkloristici cantati a squarciagola). Lasciate raffreddare. Unite in una ciotola alcol, aroma di salsedine, social network e Malika Ayane (possibilmente lamentadovi perchè avreste preferito che chiamassero a suonare qualcun altro: viene meglio). Amalgamate il tutto e montate a neve gli ingredienti con l'aiuto di una spruzzata di vento di bora (più freddo è e meglio è). Insaporite a piacimento con il caratteristico odore di libri antichi che aleggia per certe strade di Trieste. Mettete il tutto in una tasca da pasticciere e coprite la base. Decorate a piacimento. Per l'occasione, data la concomitanza con il día de la hispanidad, suggeriamo un pizzico di italospagnolismo e fiori in stile Fiestas del Pilar. Bon appetit.