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Un disperato bisogno di altro

Creato il 24 settembre 2010 da Fabio1983
Un disperato bisogno di altroSono sconcertato. Intanto, perché contrariamente a quanto sostenuto ieri, mi ritrovo a scrivere ancora di questa vicenda monegasca. Inoltre, perché francamente è tutto così poco chiaro. Il Giornale pubblica un documento (già apparso su Dagospia) secondo cui Giancarlo Tulliani (cognato di Fini) sarebbe la persona che si cela dietro la società offshore di Santa Lucia che ha acquistato l’appartamento di An a Montecarlo. Tulliani smentisce. Il Fatto dimostra come sia facile procurarsi un falso. Il ministro della Giustizia di Santa Lucia, Rudolph Francis, proprio al Fatto conferma l’autenticità del documento (ma non si era detto che il governo dell’isola caraibica è molto amico di Berlusconi?). I finiani parlano quindi di dossieraggio. Palazzo Chigi smentisce. Allora, Bocchino fa i nomi: Valter Lavitola e Vittorugo Mangiavillani dell’agenzia di stampa il Velino. Lavitola smentisce. Mangiavillani e il Velino pure. Capezzone querela (su Capezzone e il Velino c’è stata un po’ di confusione negli ultimi mesi, in effetti). Chi conosce bene il Velino, come Federico Punzi (anche io ho conosciuto questo ambiente, ma all’epoca c’era un altro editore e molto è cambiato nel frattempo), lo difende.
Tra l’altro, siccome conosco l’agenzia e il giornalista di cui si parla, e ai quali si attribuisce un ruolo abnorme e surreale in questa vicenda, questo mi dà personalmente la misura delle cazzate che tutti i giorni - senza poter esserne avvertito come stavolta - scrivono certi giornalisti di certi giornali e su cui ruota tutto il dibattito politico. Il mondo politico e giornalistico di questo Paese è letteralmente impazzito, rincoglionito.

Si chiede il Post:
Bocchino, il Fatto e Repubblica citano un altro nome. Vittorugo Mangiavillani dell’agenzia di stampa il Velino (vicina alla maggioranza), che aveva scritto il 15 settembre di interessamenti dell’intelligence per la casa a Montecarlo. Non si vede esattamente il nesso causale tra svelare la notizia e far parte della trama per nasconderla , ma oggi Repubblica lo definisce – in un virgolettato anonimo – “pedina giornalistica dei servizi segreti e di manovre oscure e tossiche”. Il Corriere della Sera scrive che Mangiavilani ha avuto rapporti col Centroamerica in passato lavorando per Donatella Dini – moglie di Lamberto – quando lei aveva forti interessi economici in Costarica. Mangiavillani nega tutto e nega di essere mai stato nei paesi di cui si parla oggi.

Sono sconcertato, dicevo. Certamente per i motivi che elencavo ieri. Ma oggi ho qualche ragione in più. Ho sempre ritenuto che l’unica, eventuale responsabilità di Fini nei confronti dei cittadini in questa vicenda fosse quella di aver mentito pubblicamente. Condizione che da sola basterebbe per chiedere un impeachment. Per il resto è fuffa e al limite riguarda i soli iscritti di An che non saranno pochi, ma di certo non rappresentano l’intero Paese. Qualora, al contrario, si rivelasse fondata l’ipotesi dei finiani – cioè che siamo al cospetto di una vera e propria opera di dossieraggio ai danni del presidente della Camera – mi chiedo con quali credenziali Berlusconi possa ripresentarsi dinanzi agli elettori alle prossime consultazioni (soprattutto in caso di voto anticipato). Di fatto la guerra a cui stiamo assistendo non avrà né vinti né vincitori, ma – spero – decreterà la fine di questa sgangherata seconda repubblica. Dopodiché tutti a casa, in pensione. Queste persone stanno fallendo miseramente, mentre in Italia c’è un disperato bisogno di altro.

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