4 LUGLIO – La Conferenza Episcopale Spagnola ha presentato oggi un documento elaborato dall’Assemblea Plenaria concernente la famiglia e l’amore familiare, evidenziando nuovamente l’importanza dei rapporti familiari e dei valori cardinali della famiglia, in una società che sempre più sta perdendo l’impostazione cattolica, a causa di una sempre maggiore secolarizzazione.
Non mancano in esso le critiche aperte nei confronti della cultura secolare che rende l’uomo moderno sempre più confuso e lontano dai valori che dovrebbero invece guidarlo, e di certo i vescovi spagnoli non si sono limitati nelle loro affermazioni. È un documento forte, vòlto a ribadire l’opposizione ferma della Chiesa Cattolica di fronte alle mode culturali di questo periodo di crisi, un’opposizione certamente dura da sostenere per la Chiesa e per tutti i cattolici. I vescovi, in questo documento, intendono riannunciare “il vangelo del matrimonio e della famiglia come un bene per tutta l’umanità”, di fronte ad una legislazione nazionale che svaluta queste due realtà, generando una “cultura della morte”, con il fenomeno degli aborti, dei divorzi e dello sfruttamento dei più deboli. Essi, inoltre, hanno attaccato apertamente le leggi vigenti, evidenziando che si basano “sull’assolutizzazione soggettiva della libertà, che, slegata dalla verità, finisce per fare delle emozioni parziali la norma del bene e della moralità”. Contestano allora “l’ideologia di genere”, secondo cui la scelta del sesso appartiene soltanto “alla volontà variabile e mutevole del soggetto”, dimostrando ancora una volta la ferma posizione della Chiesa di fronte alle questioni sessuali.

L’Assemblea ha discusso anche della strumentalizzazione del linguaggio, denunciandone la manipolazione “che maschera alcune verità fondamentali delle relazioni umane”, e le “strategie di diffusione di questa ideologia nell’ambito legislativo e educativo” con lo scopo di forgiare le menti sin dall’infanzia. Il rischio, per la precisione, è quello di creare una società senza riproduzione sessuale, senza paternità e senza maternità, affidata unicamente alla scienza, alla biomedicina, alla biotecnologia e all’ingegneria politica. “Dietro queste teorie”, hanno continuato i prelati, “c’è un pensiero materialista e radicale, in definitiva inumano” che degrada la dignità della persona umana “alla condizione di cosa o oggetto totalmente manipolabile”, ricordando che la Chiesa riconosce che queste politiche culturali hanno uno scopo preciso, sebbene si dichiarino neutrali. Insieme alla questione, sempre scottante, del matrimonio e della funzione del sesso nei rapporti umani, gli autori del documento colgono l’occasione per trattare, anche se più marginalmente, il problema dell’assolutizzazione della scienza, che domina ormai la cultura contemporanea, diffondendo quell’ “illuminismo moderno” di cui
Benedetto XVI spesso parla, e che non ha mancato di criticare. Temi quindi molto importanti, preponderanti in questi anni, in cui l’identità cattolica è veramente messa a dura prova. La famiglia, affermano i vescovi, è un’alleanza coniugale fra uomo e donna, che, una volta sancita, è indissolubile, poiché la famiglia rappresenta il fondamento della società. Le leggi nazionali devono quindi favorire la natalità, con adeguate politiche nazionali. Infatti “la famiglia, come comunità specifica, costituita da padre, madre e figli, è un capitale sociale della più grande importanza, che richiede di essere promosso politicamente e culturalmente”. Parole forti in un contesto sempre più mutevole, parole in linea con quelle del Papa e di tutta la Chiesa, che guarda con apprensione alla “relativizzazine culturale” diffusasi nella società, frutto di una nuova concezione dell’uomo dove la libera arbitrarietà, sregolata e svincolata da qualsiasi valore, sembra diventare l’unica chiave di lettura per interpretare il mondo. L’individualismo caratterizza la società di oggi, infatti, e sebbene la libertà oggi sembri sfrenata, incontenibile, la Chiesa Cattolica tenta di ribadire ancora una volta, come ha fatto nel corso dei secoli e dei millenni, i valori su cui la società ideale dovrebbe essere fondata.
Enrico Cipriani