Da fotocrazia a cura di Michele Smargiassi
” Una notizia che non avrei voluto darvi. Gabriele Basilico ci ha lasciati, nel primo pomeriggio di oggi, a Milano, la sua città, dopo un breve ricovero ospedaliero. Era ammalato da poco più di un anno, ma aveva continuato a lavorare con l’energia e lo slancio di sempre. Aveva 68 anni.
La fotografia italiana e internazionale ha perso uno dei suoi più grandi autori, un maestro della misurazione dello spazio e dell’analisi dell’ambiente urbano, un intellettuale impegnato e profondo, una bandiera della nostra cultura visuale.
Fotocrazia lo aveva intervistato alcuni mesi fa. Architetto di formazione, travolto presto dalla passione per la fotografia di ricerca, dai primi anni Ottanta iniziò un percorso di analisi dello spazio urbano, con particolare attenzione al paesaggio industriale e alle periferie metropolitane, che lo ha portato nel tempo ad analizzare e documentare (in decine di volumi) centinaia di città e ambienti antropizzati in tutto il mondo: da Beirut a Shanghai, da Instanbul alla Silicon Valley, da Glasgow a Mosca, riuscendo a penetrare il genius loci di ognuna di esse, senza rinunciare al rigore e alla continuità del suo metodo di “misurazione non giudicante”.
È stato l’unico fotografo italiano nel team internazionale della fondamentale “missione fotografica” della Datar nel territorio francese, per la quale ebbe l’incarico di documentare i “bordi del mare”. La sua indagine su Beirut in macerie dopo la guerra civile è un esempio di come si possa coniugare il rigore della visione con l’etica civile e la coscienza storica. Da pochi mesi Rizzoli ha pubblicato una raccolta di articoli, Leggere le fotografie.
Un abbraccio forte a Giovanna Calvenzi, la sua compagna, e a tutti i suoi più cari amici.”
http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2013/02/13/ciao-gabriele/