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Un duo moderno-tradizionalista

Creato il 21 luglio 2012 da Hermes
Loro si chiamano "moderni tradizionalisti". Ed è una descrizione che gli calza a pennello, perchè nella loro tradizione non c'è nulla che puzzi di vecchio o già visto, ma neanche proposte immettibili e scabrose, da lasciare ad altre passerelle.
Sono il duo creativo  Wouter Baartmans and Amber Siegel, un olandese e una britannica basati in quella fucina di talenti che è Londra.
Wouter (va' a capire come si legge) e Amber si sono conosciuti lavorando da Victor & Rolph ad Amsterdam. Il marchio è stato lanciato per l' AI 2010-2011, e da subito è stato "one to watch" della moda inglese, tanto da vincere l'omonimo (OTW) concorso. Roba che se fossi Boselli li supplicherei in ginocchio di venire a sfilare a Milano.
Le collezioni giocano su tessuti, textures ed effetti, creando già a colpo d'occhio un effetto tattilmente piacevole. Ogni stagione i due prendono un punto di partenza, una suggestione, da cui sviluppare i capi: nella prima (FW 10/11), ad esempio, si trattava del cinema horror degli anni '30 e della crisi di quel periodo. Il nome della collezione? Moonshine werewolves.
Interessante che Baartmans dica proprio: " I have always been interested in the darker side of that era, and for me this was a period where tailoring and menswear was both conservative and creative.". Conservativo e creativo, la ricetta alla base del neonato brand.
Per quella stagione la parte animalesca dell'uomo ("Werewolf" altro non è che "lupo mannaro") era rappresentata da inserti di pelliccia, come nei colli o nei guanti, mentre i tagli abbondanti, lussuosi e decadenti evocavano gli anni '30. Gotica, potrebbe essere benissimo un accattivante esperimento di McQueen.
Questa prima sfilata fu, in verità, disegnata dal solo Wouter, pur avendo già un progetto con Amber, perchè era la sua prova di diploma al London College of Fashion. Anche qua, vediamo come Baartmans avesse le idee chiare: "Ho scelto una collezione AI per il mio diploma specificatamente così da poter combinare textures e sperimentare con tagli, silhouettes e forme."
Però, per non scontentare nessuno, nella stessa stagione i due hanno disegnato la prima collezione insieme: bird oil. Il tema è ancora una volta angoscioso, la realizzazione perfetta: la straziante agonia degli uccelli quando vengono a contatto col petrolio. Il periodo è proprio quello della tragedia della Deepwater, nel golfo del Messico. Così, la collezione, tutta nera, è ricca di piume, textures e stampe angosciose, pelle lucida che ricorda il catrame. Pezzi che sono andati anche in vendita da Harrod's.
La SS 2011 è invece più serena, un omaggio a Jules Verne e 20.000 leghe sotto i mari, con tanto azzurro, maglie a rete, stampe... meravigliosa questa camicia:
Un duo moderno-tradizionalista
Se l'avessi tra le mani, probabile riuscirei a stingerla a suon di sbafate. Ma perchè non l'ho comprata a Londra!!?? (Ok, ci sono andato che già tutti i negozi avevano l'invernale, ma il rimpianto resterà comunque).
Per l'inverno 11-12, altra grande occasione che mi sono perso, si parlava il linguaggio del lusso. Basta guardare ai materiali o all'elegante effetto fading, fil rouge della collezione ispirata a Deckard, protagonista di Blade Runner. Film che, naturalmente, non ho visto, quindi inutile per me tentare di trovare parallelismi tra quella storia e i capi. Il tailoring rimane rilassato e nonchalante, mentre tra i colori, generalmente bui (nero e grigio soprattutto) s'infiltra l'arancione delle stampe astratte, trasposte su camicie e grandi foulard.
Lo stesso gioco di colore di arancio e nero viene ripreso nella SS 2012, a dir la verità un po' meno entuasiasmante, insieme ai colori pastello. La collezione, dust drifters (liberamente tradotta: "vagabondi come la polvere"), guarda al deserto (emblematici i carrè sistemati a mo' di turbanti) e al nomadismo dei viaggiatori. Ancora una volta c'è una grande selezione dei materiali da usare (come il lino irlandese) e un tailoring classico. Il fil rouge, stavolta, sono le strisce, che ricordano non poco la collezione estiva di Dries. A proposito: a giudicare dal numero di foto delle sfilate di Van Noten presenti nei loro moodbord, credo proprio siano grandi fan del belga.
Comunque, sfiziosi i dettagli, come il pantalone in jersey (credo) con tanto di fiocchettino in vita (ergo, da ginnastica) tagliato sartorialmente e con tanto di piega. Una di quelle cose che non si capiscono subito, ma lentamente ti entrano in testa.
Un duo moderno-tradizionalistafw 2012
Ma il colpo grosso l'hanno fatto con la FW 2013. Questa non riuscirò a farmela scappare (le ultime parole famose). La prima volta che entrai sul loro sito mi colpì proprio questa foto qui sotto. Ma come, io, amante del barocco e di tutto ciò che è sovrabbondante, trovavo belli questi capi? Eppure com'era particolare quel trench, e che bello il tocco di blu del cappotto! E quel piumino, la risposta di classe ai sacchi della spazzatura muniti di volpe che si vedono in giro? L'ispirazione, qua, viene dall'omino della Milk Tray, storica marca di cioccolatini Britannica, datata 1915. Il milk tray man era un signore, una sorta di agente segreto, che nelle campagne pubblicitarie dal '68 al 2003 svolgeva il glorioso compito di consegnare scatole di dolci a delle (immagino belle, ricche e accondiscendenti) signore. Una sorta di James Bond de noartri.
Un duo moderno-tradizionalista
Ora, ditemi voi se sareste capaci di creare una collezione da, chessò, la bollicina dell'acqua Lete (quella di sodio) o dall'odioso bimbo Kinder, o ancora dalla vacca pezzata viola della Milka. Loro ci sono riusciti. Ecco come:
"Volevamo una figura iconica con un'idea nostalgica e retrò che non fosse James Bond, ma con quella stessa natura e stile. Il Milk Tray man era un personaggio istantaneamente riconoscibile, ma insieme velato nel mistero e così volevamo costruire, modernizzare ed evolvere questo personaggio, che più che noto era acquisito, assunto. 
Abbiamo cominciato rivolgendo lo sguardo ai personaggi maschili della moda dall'anno in cui la pubblicità fu creata, il 1968 -maglioni a collo alto, ... (in inglese: "trouser silhouettes, suit jacket cuts". Chi mi aiuta con la traduzione? ;-) - combinando sportswear e skiwear retrò e moderni, tenendo fermi questi elementi e poi espandendoli aggiungendo versatilità e funzionalità moderne, lusso e tessuti affascinanti e tattilmente ricchi. La palette dei colori si ispira direttamente alle avventure dell'uomo della Milk tray, al mare, al cielo e alla terra: ardesia, metallo, foglia di tè (lo sfondo di windows 95: chi non muore si rivede! 0.0), i toni più bui dell'oceano, blu elettrico, di Prussia, Viola Cadbury e blu Klein.
L'intera collezione è stata disegnata per apparire lussuosa, comoda, maschile e pertinente ad un' estetica Europea".


Un duo moderno-tradizionalista foto di Katy Davies 
Tutto quello che c'era da dire l'ha già detto Amber. Io non posso che aggiungere una mia osservazione sul fatto che l'Accessorio, con la A maiuscola, in casa B&S rimanga il foulard, e un'altra su quanto tirerà il blu quest'inverno, soprattutto se elettrico, royal, di Prussia, Klein, Mykonos (ah, Hermès!) etc. etc..
Il pezzo che ho puntato, da portare a casa a costo di prostituirmi e strappare i capelli (ma non solo) a qualche altro disperato fashionista, è una blusa di lana con maniche di seta blu. Perchè chi l'ha detto che blu e nero non vanno bene insieme? Anzi, sono una coppia accattivante ed energica.  Da notare, poi, il dettaglio del tessuto vicino alla zip, di un blu squillante. Della serie "understate ma non troppo".
Un duo moderno-tradizionalista
Lo stesso stile della SS 2012 viene ripreso per l'estate 2013, dal titolo "cuban crab catchers" ("cacciatori" di granchi cubani), accentuandone l'aspetto e le lavorazioni più femminili (un po' troppo, a dir la verità).
Ogni stagione si compone di pezzi con una buona dose di individualità, cioè perfetti pure indossati senza nient'altro di particolare, ma pensati per essere accompagnati da altri "colleghi" della stessa collezione. Il segreto del brand credo stia proprio nella combinazione dei due designer: Amber Siegel, più "estroversa" e meno tradizionalista, che importerebbe molti elementi del menswear femminile, e Wouter Baartmans, che invece bilancia le tendenze di Amber, creando un qualcosa di tutto nuovo per gli standard londinesi e donando tocchi minimalisti, oltre che tanta, tanta indossabilità in più.
L'ultima cosa che aggiungo è un delicato invito ai due ad aprire uno store online, visto lo schifo che è il sito di Harrod's: MUOVETEVI!!!
Le fonti:
Dal blog Stylesalvage:FW 10-11, la collezione di diploma di Baartmans ;SS 2011, 20.000 leghe sotto i mari; FW 11-12, Deckard;Installazione sulla FW 2011-12; Ss 2012, Dust drifters;FW 12-13, The milk tray man; 
Altri siti: Il sito ufficiale;Pigmag.com (per qualche info);La collezione sui lupi mannari vista da Susie di Style Bubble; Un'intervista sulla collezione "Oil birds" e sul brand.

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