Il 13 settembre 1922 la città di Smirne, splendida città cosmopolita, diventò l’inferno. L’esercito turco di Nureddin Pascià, contro gli ordini di Atatürk primo presidente della Repubblica Turca, attaccò la città dandole fuoco, sterminando armeni e cristiani, linciando il metropolita ortodosso e smembrandone il corpo. Gli abitanti della città si recarono in massa sulle banchine del porto in cerca di una via di scampo. E si racconta di navi, molte occidentali, che non accorsero in loro aiuto lasciandoli intrappolati tra le fiamme. L’incendio di Smirne, nella sua dinamica e nelle sue reali motivazioni, rimane per molti versi un mistero e quei morti innocenti sembrano dimenticati dalla storia.
*La foto è stata scattata da una nave italiana il 14 settembre 1922