Qui abbiamo un’altra denuncia. Una pubblicità sessista avvistata a Sanremo. Il messaggio che veicola è molto pericoloso: con lo slogan “non è reality è realtà” ci vorrebbe comunicare che l’immagine televisiva della pupa (l’ultima evoluzione della velina) sarebbe realtà.
Il manifesto rimanda ad un evento promosso dal comune che vede le protagoniste di un reality che abbiamo denunciato mesi fa, ospiti delle spiagge della località, spesso meta di bambini.
In poche parole Sanremo per promuovere il turismo utilizza le pupe, tutte rifatte, stereotipate, che corrispondono ad un modello irreale e offensivo, con i codini per richiamare perversioni un pò pedofile e lo stereotipo della donna-oca.
Il bersaglio sarebbero appunto i giovani, che stanno subendo un inquinamento sempre più massiccio da parte di adulti che gli impongono modelli femminili sempre più svilenti, sempre più irreali e sempre meno autorevoli, simili a clown da circo degli orrori.
L’articolo dice che la città sarà tappezzata di loro foto. E’ vergognoso che questo modello femminile venga dato per vincente. E’ vergognoso che l’articolo parla di pericolo che potrebbero riportare gli automobilisti (mi ricorda una famigerata ricerca) alla visione di quei cartelloni, piuttosto che al pericolo che questo potrebbe arrecare alla condizione femminile e alla nostra cultura.
Lo stesso articolo che poi utilizza termini altrettanto sessisti.
*Ps: c’è un altro evento dell’estate parecchio sessista lanciato dalla regione Basilicata per protesta contro le accuse di Tremonti. Questo sarebbe ancora più grave in quanto le istituzioni si sono incaricate di utilizzare tranci di donna per fare volantinaggio sulle spiagge.
Sarebbero corpi di servizio il cui scopo è sventolare culi e tette.
L’estate del 2010 è stata la stagione con il più alto numero di pubblicità sessiste, eventi sessisti, attentati alla libertà femminile e il più alto tasso di stupri e femminicidi. Qualcuno si chiede se ci sia un punto in comune tra tutto ciò. Io no, lo so già.