"Cos'ha da essere tanto felice, quello?
Ha appena scoperto che i One Direction si sono sciolti?"
Siamo alle solite. La distribuzione cinematografica italiana e i suoi misteri. Questa volta non c’è nemmeno da lamentarsi troppo per la traduzione del titolo: Les géants è diventato da noi Un’estate da giganti. Essendo la pellicola ambientata d’estate, ci può stare. Fin qui, tutto a posto. Sarebbe potuta andare decisamente peggio. Avrebbero potuto optare ad esempio per un titolo come Un’estate da leoni, come avevano deciso di fare con Un anno da leoni (film che con Una notta da leoni non c’entrava una mazza). Tenere solo “I Giganti” invece non andava bene. Suonava troppo nome da band beat italiana anni Sessanta…
"Qualcuno ha ordinato una escort?"
"No, io veramente solo una pizza prosciutto e funghi..."
Un’estate da giganti racconta l’estate non di tre giganti, bensì di tre gagni, tre giovani kids tra i 13 e i 15 anni d’eta. Racconta le loro prime esperienze con droghe, alcol, auto e tinte ai capelli (ebbene sì). Una pellicola delicata, leggera, in cui a dirla tutta non è che succeda granché. La cosa che fa più rumore è l’assenza dei genitori dei ragazzi e anche i pochi adulti presenti nella pellicola non è che facciano una gran bella figura. L’estate di questi bambini costretti a vivere in maniera indipendente e arrangiarsi come possono è quindi davvero da giganti, in un mondo di adulti-nani. Tutto molto carino, in particolare il rapporto con una natura che sembra la vera figura materna per questi kids abbandonati al loro destino. Quello che manca sono però i momenti in grado di consegnare questo piccolo film belga alla memoria, in grado di trasformarlo in un cult assoluto al pari di altri “giganti” della cinematografia pre-adolescenziale come I Goonies, il nuovo di Wes Anderson Moonrise Kingdom o Stand by Me, quest’ultimo richiamato in maniera particolare. Più che dalle parti di questi filmoni, siamo più dalle parti di una pellicola da Giffoni Film Festival particolarmente riuscita e particolarmente d’autore. E con questo non intendo sminuire il Giffoni, Festival di tutto rispetto, è solo un modo per “ghettizzare” in maniera spiccia e rapida il film. Ci sono le pellicole da festivalone tipo Venezia o Cannes, ci sono le pellicole in stile Sundance, questo lo vedo più da Giffoni. Tutto qua.
"Fossimo in un film horror, adesso saremmo uccisi brutalmente nella notte..."
"Fossimo in un film horror, avrebbero messo delle fighette al posto nostro..."