Magazine Diario personale

Un euro l’ora.

Creato il 10 febbraio 2012 da Cristiana

A Piazza Pulita ieri sera ci hanno mostrato degli schiavi di una cooperativa che lavora per Esselunga.

Chi gestisce la cooperativa ha licenziato il lavoratore.

In trasmissione era presente l’imprenditore Ducati che alla domanda:” LO avrebbe fatto anche lei di licenziarlo?”

Ha risposto:”Sì, ma se mi avesse chiesto scusa lo avrei riassunto.” (concezione aziendale ancora molto familistica)

Ducati in realtà avrebbe dovuto rispondere: “Siccome nel mio caso sarebbe falso sarebbe stato calunnioso. In quel caso più che voler essere riassunto, il lavoratore doveva andare in procura se le condizioni sono quelle che descrive.”

Mi auguro che la magistratura apra un’inchiesta sulle condizioni di quei lavoratori ed in generale in tutti questi settori di service che non hanno alcuna tutela (analisi dei carichi, posturale, tempi di pausa, ecc).

Nel frattempo il Foglio ci racconta cosa accade in Germania, dove l’occupazione è molto bassa, ma i salari sono anche ridottissimi e ci sono salari pari ad 1 euro all’ora.

Ora per esempio qui non ci sono dubbi (almeno per me).

Deve esistere un minimo salariale dignitoso che deve essere sempre superiore al sussidio di disoccupazione (se leggete il pezzo del Fatto spesso non è così).

Ridurre le diseguaglianze significa pagare un po’ di più i salari. Pagare il giusto.

Ci sarebbe poi da aprire un bel capitolo sul lavoro nero in Italia, magari per scoprire che quelle tariffe orarie le abbiamo anche noi, ma senza alcuna tutela.


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