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Un fantastico via vai

Creato il 05 aprile 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

49411Pieraccioni: saggio eroe che non sa mettersi da parte

Il paragone con I laureati (1995) è diretto, tuttavia Un fantastico via vai (2013) è una commedia insipida e ingabbiata in un’estetica anni ‘80 e in un banale impianto favolistico. Difatti laddove si trovava uno spirito irriverente, qui si appiattisce e appare leggero e convenzionale.

Arnaldo ha 45 anni, una bella moglie, due gemelle e un tranquillo lavoro in banca. A causa di un equivoco viene spedito fuori di casa e, invece di disperarsi, coglie al volo l’opportunità per reinventare la sua vita, finendo per rispondere all’annuncio di quattro universitari. Stabilitosi in casa viene a conoscenza dei problemi dei quattro ragazzi: Camilla non ha detto ai suoi genitori di essere incinta, Anna non parla con il padre da tempo, Marco vuole fare il medico ma non sopporta la vista del sangue ed Edoardo (mulatto) è fidanzato con una ragazza,figlia di un convinto razzista.

Inizialmente Pieraccioni sembra farsi da parte per mettere in luce gli universitari che affollano la casa di pensieri e preoccupazioni. Ma il narcisismo esasperato del comico toscano non lascia scampo e allora ecco che lo vediamo all’opera nel ruolo di “santone”, di guida per i suoi giovani protagonisti, risolvendo (a tratti in modo inverosimile) i problemi con consigli e mosse a sorpresa. L’obiettivo della pellicola è chiaro: la vita non è mai banale e il futuro non è mai scontato, nemmeno a 40 anni. Ma se la vita non è banale, lo è Un fantastico via vai. Infatti la verve comica del regista-attore è stiracchiata e si palesa in qualche gag e situazione imbarazzante, ma si nota la ripetizione, la ridondanza stilistica di Pieraccioni, che non riesce a re-inventarsi, mostrando il fianco a numerose trovate già viste e già assaporate.

È difficile salvare Un fantastico via vai e nemmeno gli attori che si muovono intorno al motore della pellicola (Pieraccioni) riescono a risollevarlo. Difatti i vari Mazzocca, Battista, Panariello e Ceccherini non strappano né un sorriso né una riflessione e perseguono un percorso narrativo che annoia facilmente. Anche i giovani attori, che chiudono il cerchio del cast e sembrano nella parte, vengono ridotti a meri espedienti per far risplendere l’aura risolutrice di Pieraccioni e vengono tratteggiati in modo fragile, ricalcando gli stereotipi dei giovani d’oggi (indolenti e imbelli).

Un fantastico via vai fatica e non poco. Una favola stiracchiata, che si traduce idealmente in quella impegnativa corsa per sfuggire al conto del ristorante. Difatti se ne I laureati i quattro amici giravano l’angolo e seminavano il cameriere, qui Pieraccioni (affannosamente) rimane indietro, viene raggiunto, sbeffeggiato e costretto a pagare un salatissimo conto, che fa il paio con una imperante carenza d’idee. Rimandato.

Uscita al cinema: 12 dicembre 2013

Voto: *1/2


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