Magazine Cultura
Trama semiseriaAdam Sandler è un chirurgo plastico, uno scapolone che dopo una delusione amorosa decide di fingersi sposato: una tecnica che a quanto pare gli permette di farsi un sacco di strafighe senza che queste pretandano poi di impegnarsi in una storia seria. Un’idea geniale, non foss’altro che era già venuta prima di lui al protagonista di Fiore di cactus (film del 1969 di cui questo è una sorta di remake andato a male) e persino a Luca Bizzarri in Immaturi: per la serie idee più che riciclate. Comunque quando Sandler incontrerà la donna della sua vita questa tecnica gli costerà caro e allora lui deciderà di fingersi… divorziato. State pensando che ci troveremo di fronte a un sacco di simpatici equivoci e gag esilaranti? Proprio così, almeno se il vostro ideale di divertimento sono i film dei Vanzina.
Recensione cannibaleChe gli americani stiano provando a rubarci la ricetta segreta del cinepanettone? Mia moglie per finta non è infatti davvero un film: no, è tutta una finta, proprio come i cinepanettoni confezionati da Neri Parenti e dalla sua combriccola di amiconi. La differenza con l’originale sapore (o meglio: saporaccio) italiano è che questo anziché a Natale viene preparato anche in altre stagioni, e che i protagonisti Adam Sandler e Jennifer Aniston a me me piascionno parecchio. Peccato si riducano spesso -non è certo la prima volta che capita- a fare dei filmacci così. Per il resto gli ingredienti sono pressapoco gli stessi degli hit movies (hit non nel senso di successi, ma di colpi bassi) con Christian De Sica: abbiamo infatti una serie di gag piuttosto slegate tra loro, tutte ben poco divertenti e tutte più o meno costruite sulla solita sequela di equivoci finto simpatici, una serie di gran fighe (ma di questo non ci lamentiamo troppo), capitanate dalla modella per Sports Illustrated e Victoria’s Secret (e si vede) Brooklyn Decker, ma pure la Aniston fa sempre la sua porca figura e in c’è pure più un’apparizione sempre benvoluta di Minka Kelly.
Nella vicenda compare pure, purtroppo per lei, Nicole Kidman. Di film pessimi in carriera ce ne ha già parecchi, però bene o male le sue interpretazioni risultavano sempre più o meno decenti; quindi in un film pieno zeppo di rifatti chirurgicamente (infatti c’è persino un cameo di Heidi Montag di Mtv The Hills!!), la sua comparsata non si capisce se è autoironica (visto il suo ovvio amore per il Botox) o se sia un tragico passo nel baratro del trash per un’attrice fino a poco tempo fa grandissima e che speriamo di non aver perso…Nel cast c’è poi anche il cantante Dave Matthews (della Dave Matthew Band, of course) che se già come cantante non è il massimo della vita, come attore era meglio che si risparmiava proprio, e c’è inoltre la bambinetta Bailee Madison che con le sue smorfie e le sue faccette a me sta simpaticissima, ma che voi allo stesso tempo potreste benissimo trovare odiosissima. Una piccola baby-star destinata a seguire le tracce (bianco coca) di Lindsay Lohan? Chissà…
Verdetto finale di questo film per finta: un cinepanettone americano bell’e che pronto. Un poco meno indigesto di quello italiano, nonostante siamo lontani dalle festività natalizie, ma ma certo che i piatti prelibati sono altri. E poi a noi italiani potevano anche copiarci qualcosa di meglio, chessò… il Governo.Mmm no, a questo punto meglio in cinepanettone…(voto 4)
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!
Buon pomeriggio, cari lettori! ^^Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Leggere il seguito
Da Francikarou86
CULTURA, LIBRI -
Arquà Petrarca: i verdi Colli del Poeta
È facile capire – passeggiando per i Colli Euganei – il motivo che spinse il Petrarca a stabilirsi ad Arquà (nel 1860 fu aggiunto il nome del Petrarca), un... Leggere il seguito
Da Dfalcicchio
CULTURA, OPINIONI -
Oggi parliamo con… Maurizio Lorenzi
Ci accoglie nella sua casa di Bergamo Maurizio Lorenzi , ora in libreria con “Eroi senza nome”. Intervista curata da Alessandro Noseda Buongiorno Maurizio e... Leggere il seguito
Da Gialloecucina
CUCINA, CULTURA, LIBRI -
L’esilio (A Tolonc) – Mihály Kertész (1914)
Prima di andare negli Stati Uniti e vincere due Oscar, Micheal Curtiz aveva conosciuto il successo in Ungheria. Tra i suoi primi lungometraggi troviamo A Tolonc... Leggere il seguito
Da Mutosorriso
CINEMA, CULTURA -
Chi ricatta chi?
La diciottesima edizione del Lucca Summer Festival sta per cominciare, però pochi giorni fa la città che, volente o nolente, lo ospita si è animata in seguito... Leggere il seguito
Da Marvigar4
CULTURA -
Recensione : Le stanze dello Scirocco di Cristina Cassar Scalia
Prezzo: € 19,90E-book: € 9,99Pagine: 456Editore: Sperling KupferGenere: NarrativaÈ il 1968 quando il notaio Saglimbeni decide di tornare in Sicilia con la... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI