A Venice (Los Angeles) il giovane Derek (E. Norton) riacquista la libertà dopo tre anni di carcere per l’omicidio di due ragazzi di colore che stavano per rubargli l’auto. Il fratello e gli amici, fanatici aderenti a un movimento neonazista, lo accolgono come un eroe, ma Derek è cambiato. Scritto da David McKenna e diretto dall’esordiente T. Kaye, noto regista pubblicitario, il dramma concentra nel giro di 24 ore la memoria e il senso di tre anni con l’ottica di Danny (E. Furlong), fratello minore di Derek e suo succubo. Interessante a livello sociologico come rapporto sull’odio razzista nelle grandi aree metropolitane degli USA, il film soffre di schematismo didascalico e di scarsità di sfumature nel disegno dei personaggi, anche e soprattutto in quello del protagonista, pur interpretato con istrionismo ben controllato dall’ottimo E. Norton.
Guardando questo film, sicuramente sarete scossi ed emozionati . Il merito va al pathos che il regista Tony Kaye è capace di far nascere, le sceneggiature dai colori bianchi e neri che incarnano violenza e odio vissuti da flash-back fastidiosi ed a tratti pesanti. Le azioni tutte immerse in un’atmosfera sfocata , intensi primi piani fatti per comunicare dolore e odio: il dolore di un Derek pentito e l’odio di un ragazzo di colore che uccide chi lo aveva deriso chiudendo quella spirale di violenza. Un film dove l’essere umano è un tramite effimero di un odio convinto a conquistare il titolo di protagonista, dove la redenzione è dura come una sentenza che decreta morte.
Fonti: http://www.mymovies.it/