UN FIORE A RISCHIO DI ESTINZIONE: LA PALMA DELLE HAWAII
Palma delle Hawaii è il nome comune della Brighamia insignis, un’esotica, decorativa e poco comune pianticella di scarso ingombro e minime esigenze, che appartiene alla stessa famiglia botanica delle campanelle. Il fusto spoglio e spesso e le foglie tutte raccolte all’apice ricordano vagamente l’aspetto di una palma, però le somiglianze finiscono qui: il fusto è carnoso e succulento e le foglie ovali, anch’esse leggermente carnose, lunghe al massimo 15-20 centimetri, sono intere, perfettamente lisce, lucide, verde brillante.
Questa bella pianta arriva proprio dalle isole Hawaii, nell’Oceano Pacifico, dove radica lungo le pendici dei vulcani esposte verso il mare. Cresce su terreno molto povero, poco profondo, insieme ad altre piante resistenti alla siccità, in zone dalla piovosità molto scarsa in cui l’umidità dell’aria è garantita dalla vicinanza del mare.
Conoscendo queste caratteristiche, non è difficile quindi scegliere quale terreno offrirle per rinvasarla una o due stagioni dopo l’acquisto. In un vaso di terracotta di appena due centimetri più grande del precedente, si mette sul fondo un bello strato alto almeno un centimetro di cocci di terracotta di recupero oppure di ciottoli o di argilla espansa. Questo strato assicura un perfetto drenaggio. Il vaso va riempito con terriccio per piante grasse o con qualsiasi terriccio mescolato a un terzo di sabbia.
La palma delle Hawaii non ha una vera e propria stagione di riposo, cresce durante tutto l’anno, anche se maggiormente durante l’estate. Va annaffiata con regolarità, almeno una volta al mese, con un concime liquido, avendo cura di non lasciare mai acqua stagnante nel sottovaso.
In casa si pone vicino a una finestra, ma in modo che il sole non ne bruci le foglie attraverso i vetri. Le si fa trascorrere la bella stagione all’aperto da fine maggio a inizi di settembre, esposta in mezz’ombra.
La particolarità forse più insolita di questa pianta e la sua fioritura invernale.
All’apice, ben alti sopra il ciuffo di foglie in cima al fusto, compaiono gruppetti di tre-otto fiori a campanella, giallo pallido, dal gambo lunghissimo.
I fiori sono profumati. In natura, nel luogo d’origine, attivano, con i loro effluvi, una speciale farfalla che, visitandoli, procura l’impollinazione. Ora questa farfalla sembra completamente scomparsa e la pianta non può più produrre da sola i semi e moltiplicarsi. È quindi in pericolo di estinzione.
A questo non si rassegnano gli abitanti delle isole che, ogni anno, si arrampicano sui pendici della montagna, provvedono all’impollinazione manuale e alla successiva raccolta dei semi per riprodurla.
Per salvare questa rara varietà dall’estinzione, parte del ricavato della vendita sul catalogo Bakker è destinato all’Unione internazionale per la conservazione della natura.