Ritrovare il senso vero del mio blog è ormai sempre più impellente. Se continuerò con la sola denuncia da questo angolo perduto della rete delle schifezze della nostra politica, mi avvelenerò il sangue e non va proprio bene.
Perché è giusto denunciare i soprusi e le pochezze di chi si sta mangiando il paese e il futuro dei nostri figli (in ultimo, l'inserimento nella manovra economica di soldi per le scuole paritarie, quando la Riforma Gelmini affama la scuola pubblica), ma questo non deve bastare. E forse è giusto che su quel fronte si impegni chi è un po' più corazzato di me.
Ritrovare il senso del mio blog è ritrovare quegli spazi mentali per dire che c'è ancora speranza in questo paese, che si può essere per e non solo contro.
Oggi guardare alla Birmania nel giorno in cui la signora della libertà viene liberata dagli arresti domiciliari, è uno di quei momenti che danno forza e speranza.
Perché vedere una donna che da sola ha fronteggiato i militari con il suo esile corpo, ma con la tenacia di chi è pronta a continuare la prigionia pur di non scendere a compromessi con la dittatura, rompe qualsiasi pochezza, sfonda i paragoni e riempie i polmoni di aria fresca; e quell'aria arriva anche qui, in questa italietta da barzelletta, in questo regime da operetta.
Perché essere liberi - ci insegna - è essere liberi dalla paura.
E in un paese in cui parole come libertà sono state spremute del loro vero significato, beato chi riesce a poterle ancora sentire dalla lontana Birmania.
Magazine Società
Un fiore di libertà nelle piccole mani di Aung San Suu Kyi.
Creato il 13 novembre 2010 da SamuelesianiPotrebbero interessarti anche :