Oggi mi sono fermato davanti alle vetrine di Tiffany, come faccio ogni tanto.
Mentre ero lì arriva un ragazzo sulla trentina, ben vestito, con un cono gelato in mano. Suona alla porta, per entrare. Un commesso gli fa cenno che non si può entrare con il gelato. Il ragazzo suona di nuovo. Il commesso stavolta va alla porta, apre e ribadisce che non si può entrare col gelato. Il ragazzo allora gli fa: “scusi, ma se da Tiffany hanno fatto colazione, perché io non posso mangiare un semplice gelato?”. Il commesso sorride, lo fa entrare.
Sembra incredibile, e lo è, è uno scherzo-gabbiano!
Secondo me qualcuno l’ha detta qualcosa del genere, ah sì.
Ma un gelato comunque c’era. In vetrina.
Teca (di cristallo?): all’interno un cono, sormontato da quattro gusti dai colori diversi. Accanto, adagiato sopra un quinto strato di “gelato” bianco, probabilmente la panna, un anello con tanti tanti brillanti.
Niente prezzo, come al solito. Probabilmente prima di dirvelo controllano se siete in salute; ma nel caso sveniste, nel negozio c’è una comoda poltrona, tutta per voi.