«Credo che il suo sia stato un gesto di straordinario coraggio e di straordinario senso di responsabilità», così ha commentato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, condividendo questa affermazione diamo qui sotto un passaggio fondamentale per capire il gesto del pontefice. Il link apposto al titolo rimanda all'intero articolo pubblicato sul Quaderno N°3904 del 16/02/2013 - (Civ. Catt. I 319-424 )
«UNA DECISIONE DI GRANDE IMPORTANZA PER LA VITA DELLA CHIESA» << Sarebbe errato leggere il gesto del Papa come un gesto di semplice rinuncia a causa della debolezza fisica dovuta all’età, alla stanchezza o a motivi simili. La sua decisione è legata non a se stesso e alle proprie condizioni psico-fisiche, ma alla missione della Chiesa. E infatti, il Pontefice ha proseguito: «nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo (etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est)». Questo che abbiamo appena citato, a nostro avviso, è il passaggio decisivo e centrale, il cuore della comunicazione del Papa circa la sua decisione. Infatti in queste poche righe ci sono le motivazioni profonde del suo gesto. Il Papa rinuncia al ministero petrino non perché si sente debole, ma perché avverte che ci sono in gioco sfide cruciali che richiedono energie fresche. >>