Altro ottimo giallo scozzese, per i tanti fans di Ian Rankin! Abbiamo un protagonista ben delineato, con una non semplice vita privata, resa con mano sicura dall’autore. Anche la vicenda, sempre perfettamente in bilico tra la palpitazione, la suspense, con un tocco di sovrannaturale e con una pletora di personaggi verso i quali potremo sviluppare sentimenti di tenerezza o antipatia fortissimi, riesce ad evitarecerti stereotipi del genere a cui appartiene. Finalista di alcuni importanti premi dedicati al thriller, aggiungiamo!
Nel nome del male, James Oswald, Giunti
Trad Taiuti L.
Nei sotterranei di un’antica dimora nel cuore di Edimburgo viene rinvenuto il cadavere di una ragazza, rimasto nascosto per sessant’anni all’interno di una cripta. Incaricato delle indagini, l’ispettore McLean, spirito libero e cocciuto, non può immaginare la scena che si troverà di fronte: un corpo straziato in un contesto che ha tutta l’aria di un cerimoniale. Per gli alti vertici della polizia questo cold case non è certo una priorità, ma McLean è ossessionato dal macabro rituale con cui è stata seviziata la vittima e non riesce proprio a girare al largo. Intanto Edimburgo è sconvolta dal brutale assassinio di un vecchio banchiere, seguito da una catena di altri omicidi di uomini in vista: tutti ricchi e potenti. Tutti sventrati con lo stesso rito cruento. Possibile che si tratti solo di coincidenze? Qual è il filo rosso che lega gli omicidi tra loro? E quale mente perversa può congegnare un simile orrore?