Un giallo torinese svelto e molto leggibile, che comincia in maniera fulminante: all'interno del labirintico complesso del Valdocco, cittadella dei Salesiani, un anziano prete è trovato morto, con la testa fracassata e gli abiti in disordine. Il colpevole, un giovane romeno ospite del convitto, viene arrestato e confessa subito. Storia finita? No, gli sviluppi sono molti e molto inaspettati, tanto che Hervé Farcoz, ex carabiniere e investigatore privato, e la sua socia Odetta Giachery sono costretti a inseguire la verità tra misteriose sette di seguaci di Odino, bar equivoci, traffici illeciti e disinibite insegnanti. Torino si dispiega nelle sue bellezze e bruttezze, eleganze e squallori da Porta Pila a Piazza Maria Teresa, e malgrado l'afa che la schiaccia è raccontata con amore e ben descritta nelle contraddizioni portate da nuova immigrazione e vecchia delinquenza. E alla fine si resta con la voglia di leggere un'altra avventura della strana coppia di detective che ci hanno conquistato con i loro battibecchi su modernità e tradizione, computer e macchina da scrivere, piole e localini trendy.
Magazine Cultura
Un giallo torinese che ci porta nel cuore più autentico della città: Giuliana Olivero, La confessione
Creato il 27 dicembre 2014 da Consolata @consolanza
Un giallo torinese svelto e molto leggibile, che comincia in maniera fulminante: all'interno del labirintico complesso del Valdocco, cittadella dei Salesiani, un anziano prete è trovato morto, con la testa fracassata e gli abiti in disordine. Il colpevole, un giovane romeno ospite del convitto, viene arrestato e confessa subito. Storia finita? No, gli sviluppi sono molti e molto inaspettati, tanto che Hervé Farcoz, ex carabiniere e investigatore privato, e la sua socia Odetta Giachery sono costretti a inseguire la verità tra misteriose sette di seguaci di Odino, bar equivoci, traffici illeciti e disinibite insegnanti. Torino si dispiega nelle sue bellezze e bruttezze, eleganze e squallori da Porta Pila a Piazza Maria Teresa, e malgrado l'afa che la schiaccia è raccontata con amore e ben descritta nelle contraddizioni portate da nuova immigrazione e vecchia delinquenza. E alla fine si resta con la voglia di leggere un'altra avventura della strana coppia di detective che ci hanno conquistato con i loro battibecchi su modernità e tradizione, computer e macchina da scrivere, piole e localini trendy.
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