>Un gigantesco locale dalle mille luci fosforescenti" title=">>Un gigantesco locale dalle mille luci fosforescenti" />
La nostra società postmoderna è caratterizzata tra l’altro dalla “frammentarietà”, dall’alienazione sociale, dalla nevrosi, dalla schizofrenia, dalle “isterie di massa”, dal “vuoto esistenziale”, dalla solitudine etc. Nella “società dell’immagine”, espressione del sistema società neoliberista e capitalista, siamo bombardati ogni giorno da un flusso continuo di immagini, video e suoni, viviamo tutti sulla stessa dimensione “narcotizzata e sonnambulesca”, una dimensione “manipolata” e “controllata” col fine di renderci “passivi e malleabili”.
La società del “rumore di fondo” prodotto dalle tante tecnologie di cui usufruiamo ogni giorno: un rumore di fondo costituito da onde elettromagnetiche, da informazioni trasmesse senza fili che ci attraversano senza essere viste, da inquinamento sonoro “senza fine” e tanto altro.
Una società dell’immagine che è anche “società dei consumi”, nella quale ognuno di noi oltre a comprare e consumare offre anche se stesso come oggetto di consumo.
Una società dove trionfa l’apparire e il “mettersi in scena”, una società dove trionfa l’esibizionismo.
Una società di “meraviglie e incantamenti”, la società della tecnoutopia e della tecnorivoluzione, una società dove siamo sempre più “asserviti” al sistema-società grazie alla tecnologia e all’innovazione.
Una società dalle verità molteplici che “confondono e disorientano”, una società postmoderna dello “spaesamento” e dello “scombussolamento”.
Viviamo tutti come se fossimo in un “gigantesco locale dalle mille luci fosforescenti”, “inebriati” come siamo tutti i giorni dalle “droghe” che ci fornisce la società “ultratecnologica”.
“Storditi”, “stupefatti” di fronte al “grande schermo” della società dell’immagine abbiamo rinunciato sempre più alla “libertà di pensiero e della mente” per finire in una condizione di “totale schiavitù”.