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Un gioco per il potenziamento cognitivo. Dispacci da Humanity+ UK 2011 (2)

Creato il 15 marzo 2011 da Estropico


Una delle presentazioni di Humanity+ UK 2011 (qui sopra il video) si e' occupata del potenziamento cognitivo evidence-based e devo dire che e' piuttosto deprimente scoprire che c'e' ben poco a nostra disposizione al di la' dello zucchero (con tutti i problemi che comporta), il caffe' e l'ancora costoso modafinil  (devo dire, pero', che il relatore non si e' occupato dei molti altri medicinali spesso citati come cognitive enhancers, o nootropics). E, sempre secondo lo speaker in questione, tutti quei giochi di allenamento del cervello servono solo ad aumentare la nostra intelligenza nel... giocare a quei giochi! Ma c'e' un'eccezione, a quanto pare, e si chiama Dual n-back. Secondo uno studio (Improving fluid intelligence with training on working memory, Pdf) questo 'gioco' puo' aumentare l'intelligenza fluida e secondo un'altro studio (Changes in Cortical Dopamine D1 Receptor Binding Associated with Cognitive Training), 14 ore di gioco, nel corso di cinque settimane hanno portato a "modifiche misurabili alla densita' dei recettori della dopamina".
Qui troverete il gioco online, con demo. Esistono anche apps per Android e iPhone se volete scaricarlo sul telefonino. Ma non pensate per un momento che si tratti di un giochino passatempo: e' complesso, difficile (come enfaticamente espresso dallo speaker del video qui sopra) ed e' piu' simile ad una pesante sessione in palestra che a dieci minuti passati giocando a Tetris... (e l'equilvalente del mal di muscoli e' un possibilissimo mal di testa). Se dopo qualche tentativo vi vien voglia di scagliare il computer o il telefonino contro il muro, e se il vostro obiettivo e' quello di mantenere giovane il cervello, non demoralizzatevi - un altro sistema c'e': studiare. Anch'esso richiede notevole sforzo, ma puo' essere meno frustrante e aprire nuovi orizzonti. L'efficacia dello studio e' stata recentemente confermata e sembra essere dovuta alla creazione di "una sorta di riserva cognitiva che protegge il cervello dai danni causati dai processi legati all'invecchiamento".
Insomma, come dicono gli anglosassoni, there's no such thing as a free lunch e, in attesa delle terapie di potenziamento cognitivo che molti prevedono per i prossimi anni, le nostre opzioni correnti richiedono metodo e disciplina...


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