Un giorno di agosto una donna pallida e grassa si riparava dal sole nel giardino di una villa. portava un costume caffè e un cinturino di noccioli neri. alle spalle un rinfresco e tovaglie a veli di carta. sul tavolo due secchielli di vino secchissimo e spiedi di frutta in una composizione di lonicera e plumeria, come essa riteneva che dovessero sposarsi i profumi, per i quali si sentiva molto portata.
La donna giocava come giocano i bambini e per questo appariva di gioventù incerta. raggiunse il banco a fondo piscina e domandò un’aranciata che le fu servita nel ghiaccio. essa sapeva che le cose avevano una loro forma speciale di disperazione.
potrebbe essere l’ainizio di una storia ma non so come continuarla… si vedrà…