Un giorno di ordinaria malinconia è un concentrato di suoni, immagini e sensazioni. Simone Sacchini riesce a descrivere i sentimenti contrastanti di chi ha deciso di suicidarsi perché rinchiuso nella sua oramai intollerabile e irreale solitudine. Aiutato dalle immagini di Michele Turini l’autore descrive le emozioni e i sentimenti di Claudio incorniciati da veloci eventi apparentemente insignificanti ma dal risvolto amaro.
Parole che si rincorrono, immagini in bianco e nero, suoni esaltati che ricordano un fumetto, Un giorno di ordinaria malinconia è un libro drammatico, realistico, capace di farti sorridere nonostante l’imminente tragedia, dai tratti forti, come se lo scandire del tempo dettato dall’orologio a pendolo riuscisse ad entrare nella testa del lettore per accompagnare la curiosità naturale di chi desidera leggere la parola fine.
Solo che in questo caso è la fine di una vita.
Claudio è solo, lasciato dalla donna che non amava, anche se probabilmente amava trascorrere il suo tempo assieme a lei, dopo un anno non riesce a trovare un equilibrio capace di dargli la spinta per ricominciare.
Lui non era innamorato. E, a dirla tutta, credeva in un sacco di cose (nella difesa a zona, nei titoli di stato, nel panino con la porchetta), ma non aveva mai creduto nel matrimonio. Non gli erano mai piaciute le promesse. Lui era di quelli che lasciano a metà tutto quello che iniziano. Lui le promesse non le sapeva mantenere. Per questo non ne faceva. Tanto più una promessa come quella del matrimonio. Semplicemente irrazionale.
Carlo è solo, è il 21 dicembre ed è il suo compleanno, è domenica e fuori piove. Carlo crede di essere solo.
Un romanzo breve che consiglio a chi ama la scrittura veloce, ritmata, fuori dagli schemi letterari conosciuti, capace di creare immagini e suoni che descrivono la drammatica realtà.
Un giorno di ordinaria malinconia
Simone Sacchini
Foto di Michele Turini
Aprile 2012
Pagine 102
Euro 9,00 cartaceo, 0,99 eBook