I Contenuti
Primo volume della acclamata tetralogia parzialmente autobiografica di Edmund White, racconta la formazione di un adolescente negli Stati Uniti ingenui e moralisti degli anni Cinquanta. Il terrore degli altri, il senso di solitudine, il desiderio di appartenere al gruppo e di diventare popolare, l'indifferenza del padre, l'eccessivo attaccamento della madre, lo sforzo di capire se stesso. Sono questi i dolori, le angosce e le aspirazioni che il giovane protagonista fronteggia, immergendosi nell'arte e nell'immaginazione. Universi che considera più decifrabili e abitabili, ma che non riescono a esentarlo dalla vita. Questa, infatti, incombe nella forma del desiderio per gli uomini, costringendolo a combattere senso di colpa e vergogna, per arrivare, infine, a una più piena consapevolezza di sé.
La Recensione
Prima parte di una tetralogia autobiografica, questa storia di un giovane americano si distingue per la sua accecante bellezza in un panorama ricco di storie simili.
Il racconto scordinato, non progressivo cronologicamente, con salti improvvisi avanti e indietro nel tempo, scardina di fatto la classica struttura del bildungsroman, liberandolo dalle grinfie del genere e permettendogli di librarsi in volo. I pochi, ma sostanziosi capitoli, sono quasi delle storie indipendenti, che mostrano lo stesso personaggio profondamente mutato, calato in un contesto ogni volta diverso: prima un amore estivo sullo sfondo del rapporto complicato col padre, poi la vita da disadattati con l'ossessiva madre e la sorella, poi esperienze della più tenera infanzia, e quelle più mature in un colleggio per soli ragazzi. Il giovane americano si muove in uno scenario sconfinato, che muta davanti ai suoi occhi, ed è proprio nel mutare che si accorge sempre di più di quel che resta, di quella costante che altro non è che il residuo dell'io. Una costante problematica, incarnata fondamentalmente in una omosessualità sofferta e liberatoria insieme, soffocata e poi cercata.
Ciò che colpisce ben presto il lettore è soprattutto il grandissimo stile. Edmund White può vantare una scrittura meravigliosa, un lessico ricchissimo, uno stile che si compone in larga parte di metafore e analogie spietate.
Immensa è poi l'introspezione psicologica; la psicanalisi torna in diverse forme nel romanzo, ponendosi, imponente, come lente d'ingrandimento e chiave di lettura dell'intero romanzo, così da rivelare, alla fine, un intreccio invisibile che unisce quelli che sembravano episodi sconnessi, in ordine casuale.
Un monologo, un racconto, una confessione, soprattutto; Un giovane americano è un autoritratto che si fa a pezzi da solo, squarcia la tela e vi mostra tutto quello che c'è dietro.
Giudizio: +5stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
- Titolo: Un giovane americano
- Titolo originale: A Boy's Own Story
- Autore: Edmund White
- Traduttore: A. Bocchi
- Editore: Playground
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana:
- ISBN-13: 9788889113578
- Pagine: 240
- Formato - Prezzo: Brossura - 16,00 Euro