Solo ora, con la riedizione in agili albetti mensili, sono riuscito a godermi questa miniserie del prode Mark Millar, operache già ha dato vita a più di un seguito e a un adattamento cinematografico (con un secondo probabilmente in arrivo).L'idea di base è la seguente: cosa potrebbe succedere in un mondo come il nostro, adeso alla realtà, dove nessuno vola, gli uomini non sono fatti di roccia e non si infiammano, le donne non hanno tutte seni che sfidano le leggi di gravità e nessuno spara raggi dal sedere se improvvisamente comparisse il primo supereroe? Il quesito non è certamente dei più originali. Abbiamo visto sviluppare questa idea già parecchie volte, da J. M. Straczynski ad esempio (solo per citare il primo che mi viene in mente) con Rising Stars e Supreme Power. Con queste serie abbiamo avuto alcune possibili risposte alla fatidica domanda.Ma qui la questione è un pochino diversa (anche se probabilmente comunque non totalmente originale). La domanda di fronte che solleva lo scrittore scozzese si potrebbe posta in questi termini: Cosa succederebbe in un mondo come il nostro, adeso alla realtà se uno sfigato qualsiasi decidesse di indossare un costume e diventare il primo supereroe? La risposta che tentano di Mark Millare il disegnatore John Romita Jr, è Kick Ass.Dave Lizewski è un piccolo nerd appassionato di comics con amici sfigati come lui e una carenza totale di ragazze con le quali passare del tempo. A questo ragazzo scocca la scintilla in testa, insomma, perché nessuno l'ha mai fatto prima? In fondo, perché no? Come dice lui stesso: "Non ci voleva un trauma per spingerti a indossare una maschera. Non c'era bisogno che sparassero ai tuoi genitori... o di raggi cosmici o anelli di potere... bastava una perfetta combinazione di solitudine e disperazione."Cosa succederebbe a uno sfigato del genere se decidesse di entrare in azione? Semplicemente quello che succederebbe nel mondo reale, lo stronzetto verrebbe massacrato di botte e finirebbe in un letto d'ospedale con la testa fracassata e ferite da taglio sul corpo. Ecco cosa.Il taglio dato alla storia da Millarnon fa sconti, linguaggio diretto, qualche colpo basso, la giusta dose di violenza e uno sviluppo della trama che riesce a incuriosire, perché alla fine lo vuoi sapere cosa salterà nella mente bacata di Dave, fin dove la sua nuova ossessione riuscirà a spingerlo. Così le nuove tecnologie, YouTubein primis, aiuteranno questo primo supereroe rinominato Kick-Ass dalla folla adorante del web ad ottenere un'improvvisa notorietà, il gioco salirà di livello e nella storia verranno coinvolti criminali veri, quelli con la C maiuscola, mica teppistelli da quattro soldi. Ed è qui che entrano in scena Hit-Girl e Big Daddy.L'impressione ottenuta dalla lettura di questo Kick-Ass è quella di puro divertimento, una mini adatta per passare momenti spensierati, bella pronta per essere convertita in film e per tirare su un bel po' di soldi. Non dico questo con una connotazione negativa, anzi, a me questo Kick-Ass ha divertito davvero parecchio. Millar riesce a dosare per benino le situazioni divertenti, si e ci prende un po' in giro in qualità di fan di fumetto supereroistico, piazza qualche buon colpo di scena e riesce a sovvertire e dileggiare alcuni topoiclassici del genere.I personaggi sono tratteggiati in maniera convincente, umani nelle loro meschine debolezze, quotidiane, stupide e assolutamente comuni. In alcuni momenti la naturale tendenza di Millarallo sbraco ovviamente fa capolino sublimata soprattutto nel personaggio di Hit-Girl, una vera enfant terrible. Anche le tavole di Romita Jr., ultimamente sempre più spento nei suoi lavori per la Marvel Comics, qui sembrano donare al plot il giusto storytelling risultandopiù che adatte alla storia narrata.Personalmente sono curioso di leggere il seguito della mini, segno che almeno con me lo scozzese ha colto nel segno. Inoltre con questa formula di albetti economici da due episodi al mese, la Panini permette ai propri lettori di assaggiare alcune miniserie di successo (ora in corso di pubblicazioneKick-Ass 2) senza sobbarcarsi l'onere di acquistare un costoso volume con il rischio che poi la serie non piaccia. Sul piatto della bilancia la possibilità di mollare dopo l'esborso di pochi euro in
L'edizione economica per le edicole
L'edizione 100% per le fumetterie
caso di prodotto scadente contro il piacere di avere un bel volume sullo scaffale della libreria. A voi la scelta.
Dario Lopez