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Un grande ritorno made in ...

Creato il 13 aprile 2011 da Isn't It Romantic?

UN GRANDE RITORNO MADE IN ITALY!

UN GRANDE RITORNO MADE IN ...Due soli romanzi pubblicati quasi vent’anni fa, sono bastati a Miriam Formenti per aggiudicarsi un posto tra le autrici italiane di romance più significative. Di lei nonostante gli anni in cui ha deciso di sospendere la scrittura di questo genere, è rimasto un ricordo indelebile legato ai suoi: Un uomo da odiare e Capelli di Luna.
Dopo questo lungo periodo in cui l’autrice si è dedicata a scrivere racconti e romanzi per alcune note riviste femminili, torna con un nuovo romance, Isabella per sempre. Abbiamo chiesto a Miriam di raccontarci qualcosa di lei, del suo romanzo e della sua decisione di riprendere la scrittura del nostro genere letterario preferito.

Miriam Formenti  risponderà alle vostre domande e darà in regalo una copia autografata di Isabella per sempre  ad una fortunata lettrice sorteggiata tra tutte coloro che interverranno. Quindi non dimenticate di firmarvi, con un nome o un nick per farvi riconoscere!


1- Cara Miriam, grazie di aver accettato il nostro invito. Siamo molto felici di rileggerti, e siamo anche curiose di sapere cosa pensi del romance dopo oltre un ventennio in cui hai deciso di dedicarti a un altro genere. Secondo te ci sono stati dei cambiamenti significativi da allora nel panorama romantico? Pensi che le lettrici abbiano cambiato gusti e tendenze?

E’ certamente sempre molto avvincente e le iniziative delle case editrici, mi sembra con buoni risultati, fanno comprendere che valeva la pena investire sul genere. Pensate che nell’89, quando ho pubblicato Capelli di luna, Mondadori programmava solo due uscite al mese e mi pare, ma potrei sbagliarmi, che i romanzi Harlequin non fossero ancora sul mercato italiano. Ora ogni mese, parlando sempre di storico, troviamo almeno una ventina di pubblicazioni e le lettrici possono scegliere, poiché, s’intende, non possono acquistare proprio tutto. Aggiungo che rispetto a tanti anni fa i romanzi sono tutti più… ‘caldi’, anche i regency, che allora erano quasi casti. Le lettrici con gli anni si sono certamente più aperte, tuttavia credo che amore, passione e avventura siano sempre nei loro desideri.


2- Isabella per sempre, un titolo particolare, d’impatto. Come l’hai scelto? Ma chi è Isabella?

UN GRANDE RITORNO MADE IN ...Questo titolo è nato da una frase scritta nel secondo capitolo, durante la prima stesura. Ricordo di averlo riportato a grandi caratteri sul quaderno degli appunti che tengo sulla scrivania, e di averlo riletto molte volte. Infine ho deciso che per quanto mi riguardava sarebbe stato quello. Ero felicissima, fra l’altro, perché per esperienza so che se un titolo non arriva spontaneo, ci si può perdere nel banale o… nell’improponibile.
La mia Isabella è una ragazza di nobile estrazione, che ha perso i genitori in una faida quando aveva soltanto sette anni. E’ stata accolta dalla sua madrina, una nobildonna decaduta ormai priva di mezzi, e in una tenuta che a poco a poco andava in rovina è cresciuta semplicemente. Non ha sogni, sa che l’aspetta un vita piatta poiché sente di avere dei doveri; ma quando arriva l’amore lo accoglie incredula, ma con passione. E’ di carattere, ma è anche rassegnata. Odia l’inganno, e per assurdo è costretta a ingannare per sopravvivere in un mondo duro per una donna, dove gli uomini fanno tutto quello che vogliono. E’ obiettiva e ammette i suoi sbagli ma spera sempre, per se e per il suo amore.
Isabella è vera, ma è anche un inganno.


3- Dove hai deciso di ambientare il tuo romanzo, e perché?

Ho scelto Mantova senza in realtà averla mai vista prima, e solo dopo aver fatto delle ricerche per trovare una battaglia interessante in Lombardia nell’alto Medioevo, il periodo storico che inizialmente avevo scelto. E Mantova è rimasta anche dopo aver preso la decisione che il romanzo si sarebbe svolto nel Rinascimento. Scovare una guerra alla fine del XV, dopotutto, non è stato difficile. Aggiungo che per potermi meglio immedesimare nel romanzo ho visitato la città, e ne sono rimasta affascinata poiché è un vero gioiello.


4- Andrea Castigli… si tratta di un personaggio fittizio o ti sei ispirata a qualcuno realmente esistito? Che tipo di eroe è Andrea? In cosa si discosta dai precedenti protagonisti dei tuoi romanzi?

Andrea Castigli ho preferito inventarmelo, immaginando viso, corpo… carattere. Andrea è un uomo che si può considerare felice dal momento che ha tutto, compresi fascino e ricchezza. Non ha l’amore, tuttavia questo sentimento non gli manca e non lo cerca, ma lo riconosce quasi subito quando se lo trova davanti. Ha anche un buon carattere e sa ridere; ma è anche un uomo che non accetta rifiuti. E’ sfrontato, impudente, e mentre la storia prosegue, lui si rivela estremamente orgoglioso, incapace di perdonare. Riflettendoci mi domando se non ho creato un altro Francesco, o un altro Stephan, perché l’idea che ho io di uomo di quei tempi, con potere e denaro, è ben definita: forti, coraggiosi e non certo indecisi. Tuttavia, a differenza del protagonista di Capelli di Luna, Andrea non porta nell’età adulta grandi sofferenze, e di certo possiede una cultura diversa rispetto al conquistatore svevo di Un uomo da Odiare, che era un po’ più selvaggio. Lui è cresciuto nel Rinascimento, vive la sua vita in città o nella sua tenuta sul lago, quando non ha incarichi per il signore di Mantova. Insomma, non ha castelli da conquistare o da difendere, anche se resta un soldato che combatte per la sua città, in questo caso contro gli odiati francesi.


5-Scrivere vicende di vita, dunque realistiche, molto diverse dalle ambientazioni del passato, ha condizionato la stesura di questo nuovo storico?UN GRANDE RITORNO MADE IN ...

Direi di no. Quando lavoravo al romanzo sprofondavo in un mondo senza telefonini, auto , viaggi veloci, docce tiepide; e mi sono divertita molto a creare situazioni che nei contemporanei sarebbero impossibili.

6- Secondo te il romance segue determinati cliché che restano intramontabili nonostante il tempo, oppure devono essere reinventati sulla base delle nuove esigenze?

Forse sarò superata, ma credo che esista una traccia che si deve rispettare. Si può anche fare esperimenti, perché no, ma a parer mio il protagonista deve sempre avere fascino, forza e potere decisionale. La delicatezza maschile non sta ai romance come il vino rosso non sta alla torta. E poi dobbiamo sempre aggiungere un pizzico d’avventura, Il cattivo o la cattiva di turno, e sempre tanto amore e passione.

7-Hai mai pensato di scrivere una saga?

Ci avevo pensato parecchi anni fa: avevo immaginato il seguito di Un uomo da odiare; tuttavia era un’idea che avevo lasciato presto cadere. Più ci pensavo e meno riuscivo a immaginare i miei protagonisti invecchiati per lasciar posto ai loro figli. Quindi il mio pensiero è stato per moltissimo tempo: era niente sequel, niente saghe. Ora, però, sto riaccarezzando l’idea di riprendere fra le mani la storia dei Deinburg, magari cinquanta o sessant’anni dopo con i nipoti, così i protagonisti del mio primo romanzo resteranno giovani per sempre. Vedremo.

UN GRANDE RITORNO MADE IN ...8-Durante la stesura del romanzo, hai avuto delle sorprese? Ci vuoi raccontare qualche curiosità?

Direi che la curiosità più significativa è stata quella di spostare i miei protagonisti dal 1350 circa al 1493. Cosa che in realtà ho già raccontato. Avevo infatti bisogno di una locanda di posta e di corrieri, e facendo ricerche avevo scoperto che nel medioevo la posta era un po’ lasciata al caso mentre era nata una certa organizzazione nel primo rinascimento. Io ne avevo assolutamente bisogno, dal momento che la mia protagonista veniva abbandonata in una locanda dagli uomini che dovevano farle da scorta, e lei doveva mandare un messaggio. In pratica, per una lettera la storia di Isabella e Andrea ha fatto un salto temporale di quasi 150 anni. Poi ho cambiato completamente il carattere della balia. Volevo creare una balia diversa; non tenera e affettuosa e così vigliacca da gettare, per salvarsi, ogni colpa sulla sua signora. Invece, a poco a poco, quasi senza rendermene conto, è diventata un’altra, molto migliore. La solita balia, si direbbe.


9-Quali sono i tuoi progetti per il futuro, anzi quali sono i tuoi obbiettivi ora che hai ricominciato a scrivere romanzi?

In quanto ai progetti, sto scrivendo un romanzo ambientato nella metà del diciottesimo secolo e sto cominciando a immaginare il racconto per l’antologia che verrà pubblicata il prossimo anno con Mondadori. Per il momento tutto quello che desidero e continuare a scrivere e pubblicare storico. Non penso ad altro.

Grazie di essere stata con noi Miriam. A presto.

Grazie anche a voi che mi avete ospitato e un abbraccio virtuale a tutte le lettrici,

 
 




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