Una settimana fa, gli operai della centrale di Fukushima, vengono chiamati a rapporto dai loro capi.
“Chi di voi conosce meglio il reattore numero 4?”
Nel silenzio si sente un colpo di tosse, poi si vede un uomo che fa un passo avanti e un inchino. Il suo nome è Futoshi Toba. Ha 59 anni e una bronchite cronica. A giugno andrà in pensione.
Lui conosce il reattore come tutti gli altri, cioè assai poco, ma capisce che la vera richiesta che gli stanno facendo è “chi di voi è disposto a sacrificare la propria vita per quella degli altri?“.
Futoshi Toba guarda i colleghi che gli stanno attorno: hanno quasi tutti 20 anni… Allora decide che tocca a lui.
“Il mio destino è compiuto. Ho finalmente l’occasione di dare un senso alla mia vita.”
Giovedì scorso (17/03/2011 n.d.r.), investito dalle radiazioni, Futoshi Toba è stato ricoverato in un centro di Tokio. Ha i giorni contati, purtroppo, ma dal suo letto d’ospedale ha trovato ancora la forza per dire
“Prego il mio paese di riflettere se questa è la strada giusta per assicurarci un futuro.”
Tratto dall’intervento di Massimo Gramellini a Che Tempo Che Fa del 19 Marzo 2011
In un rispettoso e riconoscente saluto inchiniamoci davanti a Futoshi Toba, un vero, grande uomo che ha messo a disposizione l’unica cosa veramente importante che si possiede, la vita.