Il suo testo mi sembra adatto per un blog - pur un po' troppo latitante - ma che porta questo titolo.
grazie mondo
Sono esattamente le 5:39. Non ho chiuso occhio ed ho deciso di stare su per fare compagnia all’alba. Ed è qualcosa di stupendo. Il cielo si tinge di bianco e l’aria è di una purezza divina, i lampioni lentamente si spengono come fiori che chiudono la propria corolla all’arrivo della luce.
Mi trovo seduta davanti alla finestra con un dolcissimo Adam Green che canta We’re not supposed to be lovers, la finestra spalancata ed una luce lilla che attraversa tutto il cielo e giunge addosso a me. Guardare l’alba è una di quelle cose che dovrebbero fare tutti nella vita, poi è ancora più bello se si è in montagna o al mare, lì credo che rasenti l’assurdo. Diciamo che quest’alba mi ha asciugato le lacrime. Anche se le rondini son troppo veloci da fotografare e lo straccio di cielo visibile dalla mia finestra è estremamente ridotto. Qualcuno scende ad accompagnare il cane, una donna vedova da anni parla con il vuoto e sussurra parole a persone mai esistite, ogni due tiri di sigaretta. C’è un signore vedovo che abita davanti a noi e che tiene sempre accesa la luce della cucina, di notte. C’è chi parte per le vacanze e neppure, forse, sa la destinazione. C’è chi sta dormendo ignaro di quanto un’alba sia stupenda. C’è mia madre che ha l’onore di viverla essendoci dentro. C’è chi è sveglio e troppo sclerato per godersi una “comunissima alba” e preferisce stare sui libri. È che un’alba è un po’ come lasciarsi andare, è come spogliarsi, è come farsi una doccia, è come rasarsi i capelli, è un inizio ma di quelli senza tanti fronzoli e tante cose carine che distolgono l’attenzione dal soggetto, l’alba è semplice: un cielo che cambia colore e si tinge di azzurro.
L’alba è una rinascita, una inizializzazione, un nuovo inizio.
Una speranza.
Buongiorno al muratore che sta passando sotto casa ed andando incontro ad un salario troppo basso e ad una giornata di lavoro.
Buongiorno ai vedovi e alle vedove che han il cuore a metà e pure deturpato.
Buongiorno a chi sta nascendo in questo istante, che la vita sia con te clemente.
Buonanotte a chi si unisce ad cielo in questo istante arrecando dolori irreversibili.
Buongiorno agli anziani che si svegliano e e si preparano il loro latte e biscotti.
Buongiorno ai bambini che tra qualche ora saranno ad Estate ragazzi.
Buongiorno agli anoressici e buongiorno agli obesi.
Buongiorno ai ricoverati in ospedale che si svegliano ringraziando Dio o chi per lui d’esser ancora al mondo.
Buongiorno agli immigrati.
Buongiorno ai barboni pieni di alcol.
Buongiorno anche ai coglioni pieni di droga nelle vene.
Buongiorno a chi esiste.
Buongiorno a te, chiunque tu sia.
Buongiorno a lui che ha le mani più belle di questo mondo.
Buonanotte a chi ha finito il turno notturno e si infila sotto le lenzuola.
Che il suffisso BUON è un auspicio ad un qualcosa di bello, di leggero, di umano; senza cattiverie utopie gelosie.
Camminare a piedi nudi sulle nubi.
Provo a spalancare di più gli occhi ma non riesco.
Vorrei tenermi questa bellezza nel cuore, per sempre.
Non c’è bisogno di vedere il sole che sorga, è spettacolare osservare il cielo che sfuma.
E oggi son felice anche se mio padre mi ha ringhiato dietro “Che cazzo fai?” e mi son limitata a rispondergli “Non ho il pc acceso, non ho psicofarmaci in corpo, non fumo neanche, voglio solo vedere l’alba, per cui lasciami stare”.
È tempo che anche io divenga autonoma e non solo adulta.
C’è da continuare a fissare questo cielo fino allo sfinimento.
E la musica classica che mi fa da sottofondo è l’ennesimo brivido.
Ma mi sento viva, ed è un onore.
Oggi litigherò con mio padre o con mio fratello o con qualcuno, ma ho avuto un buongiorno direttamente da un cielo azzurrolillarosa che è forse la cosa più dolce dopo gli abbracci di Diego e la comprensione di Alice e le caramelle del cuore diPietro.
Grazie di esistere, mondo.
Grazie di esistere, Diego.
Grazie di esistere, Alice.
Grazie di esistere, Pietro.
Grazie perché, non so come ma, sono ancora qua a ricordare come io e lui ieri sera stessimo cantando canzoni stupidissime ma io mi fossi liberata di troppe gocce di ansiolitici, la voce assente dopo le grida dell’ennesima crisi di nervi.
Grazie alba per avermi fatta rinascere.
Grazie Diego per tollerare le mie paranoie;
e grazie Alice per quello che fai -con gli errori e le cagate evvaffanculo-,
ma vi dico grazie con questa metà di cuore che m’è rimasta.