Magazine Astronomia

Un guasto alla ISS spaventa la NASA

Creato il 12 dicembre 2013 da Media Inaf

Gli ingegneri sono preoccupati per il malfunzionamento delle pompe di raffreddamento a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Gli esperti dell’agenzia americana assicurano che gli astronauti non corrono alcun pericolo, ma l'intervento di riparazione è urgente.

di Eleonora Ferroni

stazione spaziale internazionale 9_high
La Nasa ha reso noto nella notte che si è verificato un problema sulla Stazione Spaziale Internazionale, e che sta valutando come risolverlo. Gli esperti hanno detto che si è verificato un malfunzionamento con uno dei due sistemi di raffreddamento di bordo. I tre cosmonauti russi, i due membri americani e un astronauta giapponese non sono stati mai in pericolo di vita.

Gli ingegneri stanno cercando di determinare se il guasto sia dovuto ad un meccanismo difettoso o un problema al software che gestisce le pompe, e hanno detto che le riparazioni potrebbero richiedere una passeggiata spaziale. Per precauzione sono stati spenti alcuni sistemi minori per ridurre il consumo energetico.

Il portavoce dell’agenzia americana Kelly Humphries ha detto ieri che il problema sembrava essere una valvola difettosa all’interno di una pompa sulla parte esterna del complesso di ricerca dal valore di circa 100 miliardi dollari, che viaggia a circa 400 chilometri sopra la Terra. La valvola fa parte di uno dei due circuiti di ammoniaca che vengono utilizzati per raffreddare l’interno e l’esterno della stazione scientifica.

La Stazione Spaziale Internazionale è stata lanciata nel 1998 e ha già percorso più di 57mila orbite intorno alla Terra. La costruzione pesa circa 900mila libbre (oltre 4mila tonnellate) e si trova a circa 350 km dalla superficie terrestre. Dallo scorso luglio le camminate nello spazio e altre attività extra veicolari sono state sospese, dopo l’incidente capitato all’astronauta italiano Luca Parmitano, costretto a interrompere la sua seconda EVA per una perdita di acqua che poteva essergli fatale.

Guarda il servizio video su INAF-TV:

Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog